A Milano Onironautica 3
Tra sogno, arte e spiritualità
Dal 6 al 29 novembre 2025
alla Fondazione Luciana Matalon
a cura della redazione

Si svolgerà dal 6 al 29 novembre 2025 negli spazi espositivi della Fondazione Luciana Matalon di Milano l’ultimo atto di un progetto che, nel corso di sei anni, ha saputo fondere linguaggi artistici diversi in un’unica, intensa narrazione: Onironautica 3, capitolo finale di una trilogia iniziata nel 2019 e proseguita nel 2023, ideata in ogni sua forma da Nello Taietti.
Curato da Vera Agosti e patrocinato dal Consolato Generale del Giappone a Milano, “Onironautica 3” rappresenta l’approdo di un percorso visionario in cui fotografia, teatro e performance plastica si intrecciano per diventare strumenti di indagine interiore, tra inconscio, mito e metafisica.
Momento importante dell’iniziativa sarà l’omonima pièce teatrale presentata in doppia rappresentazione sabato 22 novembre e che si svolgerà in uno spazio immersivo completamente avvolto dalle opere dell’artista e calligrafa giapponese Sisyu, creando così un ambiente fortemente simbolico, dove lo spettatore non assiste passivamente, ma è invitato a intraprendere un viaggio interiore guidato da immagini, suoni e movimenti.
Il testo teatrale si sviluppa nell’arco di tre giorni e si alimenta di una colonna sonora evocativa, che spazia da Ryuichi Sakamoto a Wagner, da Puccini a Richard Beaudoin, intrecciando suggestioni contemporanee e classiche. Danza butoh, teatro e musica si fondono in una ritualità laica e poetica, toccando i temi della crisi dell’essere umano moderno, la ricerca di senso e il desiderio di un risveglio spirituale.
Altro elemento centrale del progetto è la fotografia, atto meditativo, gesto di sospensione che diventa costellazione dell’esistenza. 85 in tutto le fotografia esposte: sessantacinque di Nello Taietti e altre 20 di backstage Gianmarco Taietti, ritratti degli artisti in scena che non si limitano a documentare ma cercano di cristallizzare l’istante, fissando il fluire della realtà in tensione poetica.
“Le fotografie di Nello Taietti sono pulite, essenziali e potenti”, spiega la curatrice Vera Agosti. “Il focus è sul soggetto in primissimo piano, di cui si colgono il movimento e l’espressività, anche drammatica. I ballerini si stagliano su sfondi neutri, spesso monocromi, con il gioco delle ombre che sottolinea le loro movenze”.
Con Onironautica 3, Taietti amplia il suo sguardo, non limitandosi più a esplorare il subconscio individuale, ma si apre a una dimensione universale del sogno. In questa visione poetica e cosmica, il divino non è più una figura unica e normativa, ma una molteplicità di presenze e archetipi, in dialogo con tradizioni diverse, dall’animismo al mito greco.
In questo contesto, il sogno diventa spazio sacro: non luogo di fuga, ma luogo di verità, dove il visibile e l’invisibile si toccano, generando una comprensione più profonda del reale.
Foto 1: Valeria Chen, foto di Nello Taietti
Foto 2: Natsu Funabashi, foto di Nello Taietti
Dal 6 al 29 novembre 2025
alla Fondazione Luciana Matalon
a cura della redazione

Si svolgerà dal 6 al 29 novembre 2025 negli spazi espositivi della Fondazione Luciana Matalon di Milano l’ultimo atto di un progetto che, nel corso di sei anni, ha saputo fondere linguaggi artistici diversi in un’unica, intensa narrazione: Onironautica 3, capitolo finale di una trilogia iniziata nel 2019 e proseguita nel 2023, ideata in ogni sua forma da Nello Taietti.
Curato da Vera Agosti e patrocinato dal Consolato Generale del Giappone a Milano, “Onironautica 3” rappresenta l’approdo di un percorso visionario in cui fotografia, teatro e performance plastica si intrecciano per diventare strumenti di indagine interiore, tra inconscio, mito e metafisica.
Momento importante dell’iniziativa sarà l’omonima pièce teatrale presentata in doppia rappresentazione sabato 22 novembre e che si svolgerà in uno spazio immersivo completamente avvolto dalle opere dell’artista e calligrafa giapponese Sisyu, creando così un ambiente fortemente simbolico, dove lo spettatore non assiste passivamente, ma è invitato a intraprendere un viaggio interiore guidato da immagini, suoni e movimenti.
Il testo teatrale si sviluppa nell’arco di tre giorni e si alimenta di una colonna sonora evocativa, che spazia da Ryuichi Sakamoto a Wagner, da Puccini a Richard Beaudoin, intrecciando suggestioni contemporanee e classiche. Danza butoh, teatro e musica si fondono in una ritualità laica e poetica, toccando i temi della crisi dell’essere umano moderno, la ricerca di senso e il desiderio di un risveglio spirituale.
Altro elemento centrale del progetto è la fotografia, atto meditativo, gesto di sospensione che diventa costellazione dell’esistenza. 85 in tutto le fotografia esposte: sessantacinque di Nello Taietti e altre 20 di backstage Gianmarco Taietti, ritratti degli artisti in scena che non si limitano a documentare ma cercano di cristallizzare l’istante, fissando il fluire della realtà in tensione poetica.
“Le fotografie di Nello Taietti sono pulite, essenziali e potenti”, spiega la curatrice Vera Agosti. “Il focus è sul soggetto in primissimo piano, di cui si colgono il movimento e l’espressività, anche drammatica. I ballerini si stagliano su sfondi neutri, spesso monocromi, con il gioco delle ombre che sottolinea le loro movenze”.Con Onironautica 3, Taietti amplia il suo sguardo, non limitandosi più a esplorare il subconscio individuale, ma si apre a una dimensione universale del sogno. In questa visione poetica e cosmica, il divino non è più una figura unica e normativa, ma una molteplicità di presenze e archetipi, in dialogo con tradizioni diverse, dall’animismo al mito greco.
In questo contesto, il sogno diventa spazio sacro: non luogo di fuga, ma luogo di verità, dove il visibile e l’invisibile si toccano, generando una comprensione più profonda del reale.
Foto 1: Valeria Chen, foto di Nello Taietti
Foto 2: Natsu Funabashi, foto di Nello Taietti