Funi Achille
Artista: Annuario 2023
Dettagli Opera:
pag 60

Achille Funi
Ferrara, 26 febbraio 1890
Appiano Gentile, 26 luglio 1972
In permanenza: Galleria Volos (Roma)
Esperti: Nicoletta Colombo - 20123 Milano
Via Victor Hugo, 3 nicoletta.colombo@fastwebnet.it
tel 02 875617.
Formazione artistica: Diplomato all'Istituto d’Arte di Ferrara e alla Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, allievo di Cesare Tallone.
Pittore: Figurativo neoromantico
Tecniche: tradizionali in pittura, affresco, decorazione murale e mosaico.
Soggetti: paesaggi, nature morte, figure, scene mitologiche e storiche.
Quotazione: riferimenti dalle case d’asta nazionali ed internazionali.
Mostre e Rassegne d’Arte:
“Palazzo delle Stelline” (Milano) -“Nuova Carini” (Milano) - Museo d’Arte “La Scuola di A. Funi” (Mendrisio) Palazzo Bagatti Valsecchi “Achille Funi” (Milano) - “Palazzo Martinengo” (Brescia).
Critica: citato dalla Stampa specializzata; testimonianze di: Sarfatti, Vergani, De Grada, Colombo, Lorandi ed altri.
Le sue opere figurano in musei, pinacoteche ed Enti pubblici e privati in Italia e all’estero.
“Achille Funi nei primi anni fa parte del gruppo dei futuristi «Nuove tendenze». Le sue opere risentono delle scomposizioni futuriste e
dei caratteri del cubismo sintetico. La sua produzione rimane, però, sempre volta ad un recupero dell’arte del passato; soprattutto
Funi guarda ai grandi maestri come Tiziano. Tra le due guerre è vicino al gruppo di «Valori Plastici» e nel 1923 è tra i fondatori di
«Novecento». Negli anni Trenta, intensifica la sua attività nel campo degli affreschi e della decorazione murale”.
...Funi elaborò una sua particolare forma di futurismo che nella scomposizione delle forme e dei volumi si apparenta per certi versi al dinamismo di Boccioni, e non è un caso se quest'ultimo gli dedicò uno dei pochissimi articoli monografici sui contemporanei. Sue nove opere vennero esposte alla mostra di Nuove Tendenze, tenutasi presso la Famiglia Artistica di Milano nel 1914. Promosso dal pittore e critico Ugo Nebbia, il sodalizio voleva offrire una versione ammorbidita dei fermenti futuristi e si risolse in realtà in un coagulo di artisti fra loro slegatissimi. L'eclettismo apparve la principale caratteristica del gruppo, mentre Funi, che si autopresentò nel catalogo, vi propose una lettura dinamica del costruttivismo cézanniano.Funi, in seguito, attraversa un periodo di tentennamenti continui e non sa decidersi se aderire totalmente al futurismo, di cui non condivide appieno il senso della dissacrazione formale. Benché Boccioni lo avesse definito “uno dei maggiori campioni della pittura italiana d'avanguardia”, egli mantenne una certa distanza dal movimento: l'interesse per le forme piene, tipiche del Cézanne riletto da Picasso, lo attraeva assai più del vorticoso dinamismo marinettiano (anche se la sua tematica prediletta era quella della Velocità e gli stilemi quelli della compenetrazione cromatica e della sovrapposizione delle figure tagliate), tanto che Boccioni scrisse che Funi, nonostante le apparenze, rimaneva profondamente realista. Ma Funi continua a ritrovarsi nel gruppo marinettiano allo scoppio della Grande Guerra, arruolandosi anch'egli nel battaglione Lombardo Volontari Ciclisti.”...
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