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“A Night At The FORUM” a Cinecittà nel RomeVideoGameLab

di Marina Novelli
Il festival italiano degli “applied games” è tornato! Dopo il grande successo della edizione dello scorso anno, che è stata salutata da un altissimo consenso di pubblico (dieci mila visitatori della più diversa conformazione sociale e professionale), nelle giornate dal 10 al 12 maggio u.s., migliaia di visitatori hanno di nuovo affollato i viali degli Studios di Cinecittà che hanno reso famoso il cinema italiano in tutto il mondo. RomeVideoGameLab 2019 è una sorta di festival laboratorio orientato a scoprire tutte le novità e le molteplici potenzialità dei videogiochi coniugati ai mondi dei beni culturali, della conoscenza, della formazione e della didattica… ed anche quest’anno RomeVideoGameLab non si è smentita essendo notevolmente cresciuta per spazi e attività, proponendosi come una occasione destinata a ragazzi, famiglie, appassionati e professionisti per giocare, imparare, accrescere la propria professionalità e competenza ma anche allo scopo di divertirsi, stare insieme e conoscere nuove idee, mondi e persone…e perché no, anche avvicinarsi all’archeologia!
night forum
“Un turista, rimasto indietro durante una visita al Foro di Augusto a Roma, raccoglie un oggetto che lo trasporta nel passato. Bloccato nel I secolo, dovrà vestire i panni del guardiano del Foro e svolgere i compiti assegnati, per poter tornare a casa prima del sorgere del sole. I rumori della notte e le memorie del passato lo accompagneranno e lo aiuteranno a capire un mondo lontano eppure vicino, quello dell’Impero Romano, durante il regno di Augusto”.
“Una notte al Foro” è un titolo educational, basato sulla narrazione, su ambientazioni realistiche e ricostruzioni scientifiche per PlayStation®VR.
Si tratta di una magica immersione nello straordinario mondo della Roma augustea. Piccola nota storica!… Ottaviano, meglio conosciuto come Augusto, riuscì a porre fine all’ultima guerra civile della Repubblica Romana sconfiggendo Marco Antonio nella Battaglia di Azio, inaugurando così, a Roma, il periodo di pace più lungo in Europa denominato Pax Romana, aprendo di fatto l’età imperiale romana. La nostra storia invece inizia con la bravata di un uomo che decide di attardarsi oltre l’orario di chiusura tra le rovine del Foro… bravata che però si trasforma in una magica e sorprendente avventura notturna, quando però una voce misteriosa lo riporterà indietro nel tempo, vestendo addirittura i panni di un militare romano di guardia nel Foro. Portando a termine però i “compiti” che gli verranno assegnati, si manifesteranno frammenti di conoscenza tali da consentire la ricostruzione dell’immagine della vita romana durante il I secolo. Interessante! Si evince infatti, quello che è il rapporto tra la realtà virtuale e “come” questo campo virtuale riesca a disegnare la nostra realtà quotidiana. <>, ed in questo senso si avvicina molto all’etica e all’estetica del VideoGameLab che ci mostra una realtà come “potrebbe” essere… ed è ciò che è stato ampiamente esplorato durante questi tre giorni di esposizione, indagando come “potrebbe essere” la nostra società futura. Il nostro presente ha molto a che fare con il VideoGame, sia con il cinema e sia con l’immaginario. Cinecittà vuole fermamente essere la “casa dell’immaginario”… italiano e mondiale. Ma torniamo alla nostra “A Night At The Forum”, e come abbiamo già visto si rimane intrappolati per una notte nel Foro di Augusto. Possiamo definire questa situazione quale environmental narrative game in 3D per PlayStation®VR, il sistema per la Realtà Virtuale di PlayStation®4 , ambientato a Roma, prodotto da VRTRON, sviluppato in collaborazione con CNR ITABC, con il supporto scientifico del Museo dei Fori Imperiali – Mercati di Traiano - e realizzato grazie ad un finanziamento della Commissione Europea con il progetto REVEAL. È il primo videogioco 3D in prima persona, realizzato in Italia per un sito archeologico. Con questa produzione, il CNR conferma il proprio impegno sul fronte della ricerca applicata alle creative industries, sviluppando un nuovo approccio alla conoscenza del passato e alla promozione del nostro territorio, servendosi di un particolare videogioco chiamato appunto Environmental Narrative Videogame, che utilizza scenari reali acquisiti sul campo, ricostruiti seguendo le fonti archeologiche, e una traccia narrativa coinvolgente che si basa, anche in questo caso, su elementi storici. VRTRON, società di videogiochi di Malta, si è occupata della produzione e sviluppo, mentre il CNR ITABC ha curato la creazione dei contenuti (a partire dal modello 3D ricostruttivo già realizzato e in via di aggiornamento), identificando gli obiettivi comunicativi, in collaborazione con il Museo dei Fori Imperiali. E proprio a questo proposito Lucrezia Ungaro, responsabile dei Mercati di Traiano nonché del Museo dei Fori Imperiali stesso, si è espressa dicendo quanto segue: << Già da molto tempo siamo impegnati in questo percorso a servizio del pubblico al fine di migliorare la comunicazione museale, avendo infatti diversi spettacoli, di interazioni e di virtualità, ma questa del gioco, ci mancava! Ed è proprio attraverso il gioco che si può attrarre maggiormente una fascia di pubblico, non assente nei nostri target, ma di sicuro meno coinvolta, e non solo in riferimento alle fasce scolari intorno ai vent’anni, ma anche oltre. night forum 1
Ed è quindi opportuno riferirsi a quel bacino di utenza positiva, che vede nel gioco non solo un passatempo ma anche un aspetto dell’intelletto, affinché il gioco sia un impegno e non solo un semplice passatempo. Ragion per cui il nostro obiettivo, rispetto al mondo del patrimonio culturale e dell’archeologia in particolare, è quello di usare le nostre competenze e le nostre conoscenze mettendole a disposizione di una modalità diversa di intrattenimento. Il sistema del videogioco è senza dubbio un modo per entrare nel mondo variegato della comunicazione e c’è quindi da aspettarsi un bel successo, tale da continuare con questa sfida su questa strada appena iniziata >>…e personalmente condivido in pieno! Mi sono trovata infatti, all’ inizio un po’ titubante, ad immergermi nella magnifica realtà virtuale di “A Night At The Forum”, ho indossato il “visore di realtà” assistita e guidata dai preziosi insegnamenti di navigazione che lo stesso eccellente Kim Mifsud, produttore di VRTON, mi ha, pazientemente impartito. Pazientemente perché confesso di essere completamente all’asciutto di nozioni sulla navigazione nel gioco, ma… una volta apprese le prime rudimentali acquisizioni… wow!… una emozione i n e n a r r a b i l e!!! Il Tempio di Marte era lì… torreggiava davanti a me, vivido, vibrante!... assolutamente e magnificamente spettacolare! La ricostruzione del Foro di Augusto da me visto, come del resto da moltissimi altri visitatori, in forma virtuale è stato il frutto di una lunga collaborazione con il CNR ITABC. I “visori di realtà virtuale” fanno parte invece, della Playstation VR della Sony che è il device su cui gira “A Night At The Forum” e nello specifico il casco contiene degli schermi ad altissima definizione, separati a loro volta, uno per occhio per dare quell’effetto di 3D, nonché una parte audio al fine di rendere ancora più realistica l’esperienza. ll Foro di Augusto, a Roma, è situato in un’area, a tutt’oggi, non accessibile al pubblico per motivi di sicurezza, ragione questa che ci invoglia ancora di più nella partecipazione a questo progetto; le ricostruzioni mostrano il tempio di età augustea, i due portici laterali, e il grande muro di fondo che lo separava dalla Suburra. Augusto fece un voto per vendicare la morte di Giulio Cesare, nel 42 a.C., prima della Battaglia di Filippi, l’assolvimento di questo voto consentì la costruzione del suo Foro e, nello stesso tempo del Tempio di Marte Ultore (dal latino ultor, vendicatore). Ma come hanno fatto, viene voglia di chiederci, per l’acquisizione di tante descrizioni così dettagliate? Bene, in effetti, molte notizie, per quanto riguarda la vita quotidiana nell’Antica Roma, sono state attinte da tutte le fonti scritte a disposizione, e prime fra tutte le “tavolette cerate”, che in realtà rappresentano i “quaderni” dell’antichità, che potevano essere scritti con l’uso di uno stilo sulla cera e poi, successivamente essere cancellati per poi essere riscritti di nuovo…un ringraziamento quindi a Pompei, Ercolano e all’Archivio Sulpiciano che hanno rappresentato la fonte principale delle preziose conoscenze. <>.
night forum 2Non possiamo nascondere l’interesse e la curiosità davanti alle immagini del video, né possiamo non considerare che la “simulazione” sia in realtà la parola di connessione tra i giochi e quello che è stata la presenza dei “geni” dell’Aeronautica in esposizione. Era infatti, orgogliosamente, presente a Cinecittà durante il VideoGameLab, un simulatore delle Frecce Tricolori! Come infatti ha tenuto a sottolineare, in fase di Conferenza Stampa, il Tenente Colonnello Paolo Nurcis,
che ha spiegato come la loro attività sia quella di trovare, saggiare, cercare di conoscere ambienti che ancora non si conoscono ma che sono da “imparare”… tipico della simulazione “volativa”, che per loro non rappresenta un gioco, ma è un vero e proprio ambiente di lavoro e molto utile, ritenendo pertanto formativo e interessante farlo conoscere anche a livello didattico ai visitatori che hanno visto la presenza di un simulatore molto sensoriale e molto ludico; si è trattato infatti di una sorta di “palla” atta a contenere due utenti che, al suo interno, si sono lasciati “shakerare”, quindi “squotere” per simulare quello che si vede all’interno di una delle facciate del simulatore, dando luogo appunto, ad una performance di un aereo delle Frecce Tricolori. L'altra cosa che mi ha fatto subito sposare questa causa - ci ha detto il Colonnello Nurcis - è che mi sembra che questo ambiente , rispecchi tutto quello che ho cercato di costruire nell’Aeronautica; quando nel 2009/2010, uscì il gioco Assassin’s Creed e mio figlio era solito giocarci, e a furia di vederlo, sono diventato non solo cosplayer come Altamir, ma di fatto sono riuscito a entrare e a far entrare questa simulazione di ambiente, come un qualcosa in grado di dare una spinta notevole alla divulgazione storica, immersiva e di conseguenza, abbiamo infatti cominciato a costruire ambientazioni storiche anche di tipo aeronautico, come ad esempio l’idroscalo di Orbetello come era negli anni ’30, oppure l’aeroporto di Padova come era negli anni della Prima Guerra Mondiale. Straordinaria l’attenzione e l’interesse che hanno destato i simulatori dell’Aeronautica in VideoGameLab che ha visto, nei tre giorni di esposizione, salire al loro interno, due per volta appunto, oltre mille persone, quasi tutti ragazzi…ed anch’io, lo confesso, (essendo giovane da un sacco di tempo…!), sono stata fortemente tentata! Una elettrizzante simulazione di volo in 3D, con i visori e non soltanto all’interno del simulatore che si muove. Non è mancato infatti un energico e sentito applauso anche ad un ragazzo disabile in carrozzina all’uscita dal simulatore. Che lo si voglia o no, questo è il futuro che ci attende, e investire sul notevole patrimonio artistico che contraddistingue il nostro paese, consentendone una maggiore divulgazione, non farebbe altro che accrescere il suo valore storico, estetico…e umano!

My Special Thanks to Roberto Roscani che, invitandomi, mi ha concesso la possibilità di scoprire emozioni misconosciute ma che ho trovato, invece, estremamente ricche di creatività, talento… ed energia!