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DIMITRI KUZMIN

un artista Italo-russo in Versilia
a cura di Silvana Gatti
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L'Italia, si sa, è un paese ricco dal punto di vista paesaggistico ed artistico, frequentato sin dal medioevo per via dell’antica strada dei pellegrini che seguivano la via Francigena per giungere a Roma, e attualmente sono sempre più numerosi i turisti e i cittadini che la percorrono, alla ricerca di una vacanza a contatto con la natura e con i tesori storici e artistici di un territorio ricchissimo.
La via Francigena porta il viaggiatore in Versilia, dove un paesaggio mozzafiato tra le Alpi Apuane, le cave di marmo di Carrara e il mare invitano ad una sosta, utile per conoscere
un territorio ricco di sorprese. Le spiagge da queste parti sono spettacolari, frequentate dai surfisti e dai pescatori che si appostano sui lunghi pontili. E se capita di incontrare un “gigante” che incede a passo lento tra Massa Carrara e Forte dei Marmi, non è il sosia di Gulliver ma Dimitri Kuzmin, un artista venuto da lontano che ha ben pensato di naturalizzarsi italiano e, dopo aver fondato l'Azienda “Dimitri Decorazioni” nel 2002, in Provincia di Parma, si è trasferito in Versilia nel 2010.
Dimitri Kuzmin è nato a Tulcea, città della Romania disposta su sette colli proprio come Roma, attraversata dal Danubio. Figlio di genitori russi originari di San Pietroburgo, dopo aver compiuto nella stessa città studi scientifici e diplomatosi in ingegneria elettromeccanica a Costanza in seno alla Flotta della Marina Rumena, ha frequentato un collegio artistico sempre a Tulcea, specializzandosi in seguito in Kuzmin 7
pittura e restauro presso la Scuola di Restauro del Vaticano.
La persecuzione dei cristiani è stata una costante in Russia e nei paesi della cosiddetta cortina di ferro. Ai cristiani di quei paesi, costretti alla clandestinità, si usava riferirsi con l'espressione “Chiesa del silenzio”. I fedeli che potevano si allontanavano quindi dal regime oppressivo per approdare in paesi più tolleranti, in cui la fede di persone quali Dimitri Kuzmin potesse essere professata liberamente.
Uomo di fede, Dimitri traspone la sua religiosità nella ricca produzione iconografica. Una lavorazione, quella delle icone sacre, che richiede tempo e metodo, che vanno di pari passo con il suo carattere calmo e meditativo. Per Dimitri le icone sono sacre in quanto, come recita la tradizione ortodossa, sono eseguite dietro la spinta della volontà divina che agisce attraverso la mano dell’iconografo, che risulta essere di conseguenza solamente l’esecutore della volontà divina. Da uomo di pace qual è, Dimitri auspica l’avvicinamento tra la chiesa cristiano-ortodossa d’oriente e la chiesa cristiano-cattolica d’occidente, ed il superamento delle distanze tra le due dottrine in quanto accomunate dalla stessa origine.
Fondatore dell’Associazione “Russka-ya Versilia” con sede operativa a Forte dei Marmi (LU), ha un sogno nel cassetto, quello di costituire un Centro Cristiano della tradizione
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Ortodossa Russa di culto nella Versilia storica, composto da Chiesa Ortodossa Russa “S. Apostoli Pietro e Paolo”, Campus Estivo, Sala Esposizioni, Laboratorio Corsi e Museo Etnologico.

Frequenti sono i suoi viaggi nelle città simbolo della cristianità. Recentemente si è spinto fino a Fatima, in Portogallo, per la posa della sua “Marginetta della Madonna del Sole” nei pressi del famoso santuario, per poi puntare verso Lourdes e far rotta su Pietrasanta dove, nella cappella del transetto destro del Duomo di San Martino è custodita una tavola dipinta a tempera da un pittore anonimo, attivo nella prima metà del Quattrocento. L’opera denominata “Madonna del Sole” è datata 1424 ed è chiamata così perché a partire dai secoli XVII e XVIII veniva venerata dai fedeli per scongiurare i lunghi periodi di pioggia o pestilenze.
Nel 1855, la “Madonna del sole” fu proclamata dal Consiglio Comunale Patrona della Città e del Comune di Pietrasanta. Dimitri ha pensato di eseguirne una copia al fine di renderne possibile la visione al pubblico in tutti i giorni dell’anno, contrariamente all’originale che viene esposto di tanto in tanto al fine di conservarla il più possibile.
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A Borgo del Ponte (MS) è stata posta una sua “Marginetta di San Nicola taumaturgo”, santo venerato dai russi in quanto protettore di tutti. Nelle sue icone di stampo bizantino, come nella “Madonna di Kazan”, accanto al blu oltremare è il giallo oro a prevalere sugli altri colori, quale tramite verso il divino, ed il figlio di Maria, Gesù, non ha le fattezze di un neonato ma di un giovane uomo che alzando la mano destra indica la retta via, ad indicare la sapienza del sommo profeta. Questa icona prende il nome dalla città di Kazan', nel XVI secolo capitale del Khanato di Kazan' che fu conquistata nel 1552 da Ivan il Terribile durante la sua spedizione contro i Tatari. Nel tardo Medioevo era l'icona mariana più venerata in Russia, in quanto considerata la protettrice della famiglia. Questa icona, raffigurante la Madonna, veniva donata agli sposi dopo la cerimonia nuziale e collocata nella carrozza che conduceva gli sposi verso la loro casa. Secondo tradizione, l'icona doveva entrare in casa prima degli sposi, come Signora del focolare domestico.
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Le icone bizantine di Dimitri catturano l’attenzione anche di persone non religiose. La storia racconta dell’icona della Madonna di Vladimir, riprodotta da Dimitri, che stregò Stalin, il dittatore comunista feroce persecutore dei credenti. Durante la guerra mondiale, dinanzi alla minaccia nazista, il tiranno sovietico fece caricare l’icona su un aereo militare per benedire dall’alto Leningrado, assediata dalle truppe di Hitler. Di fatto la città non cadde, Mosca fu risparmiata e a Stalingrado l’esercito tedesco del Führer fu sconfitto.
Tuttavia è riduttivo limitare il campo d’azione di Dimitri all’iconografia sacra, in quanto i suoi studi ingegneristici lo avvicinano anche al mondo tangibile della scienza, e degli scienziati di cui la storia d’Italia è pregna. Su tutti spicca la figura di Leonardo, sommo scienziato, artista, architetto, apprezzato da Dimitri che ha pensato di dedicargli un ciclo di omaggi. Opere che, unitamente alle icone, saranno esposte al Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi dal 2 al 26 maggio 2019.  Tra le opere leonardesche che hanno attirato l’attenzione di Dimitri troviamo “L’ultima cena”, la “Madonna delle Rocce” e l’immancabile “Gioconda”. Copie d’autore eseguite con pazienza certosina, con l’obiettivo di ricordare il genio toscano, le cui invenzioni e la cui arte destano ancora oggi meraviglia. L’artista coglie nelle opere di Leonardo i particolari che lo colpiscono, e dopo una approfondita ricerca sui colori e la procedura da seguire, con calma e pazienza li riproduce, pennellata dopo pennellata, immergendosi pienamente nello spirito del tempo andato. C’è come un filo rosso che lega Leonardo a Dimitri, ed è la passione per le scienze, che dalla meccanica si spinge all’astronomia sino a sfociare nella ricerca dell’oltre, del divino, al di sopra dei conflitti che affliggono l’umanità.
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Entrare al Museo Ugo Guidi sarà come fare un viaggio nel tempo, l’occhio del visitatore sarà proiettato in una magica atmosfera che partendo dalle icone bizantine porterà fino al Rinascimento, attraverso gli omaggi che l’artista versiliese ha voluto dedicare al genio di Leonardo per il V centenario della morte, avvenuta il 2 maggio del 1519 ad Amboise. E cinquecento anni dopo, il 2 maggio del 2019, al M.U.G. ed in contemporanea al Logos Hotel di Forte dei Marmi sarà inaugurata l’esposizione di pittura di Dimitri Kuzmin, un artista filantropo per natura che a gennaio del 2016 ha donato un’opera a favore dell’Ospedale del Cuore OPA presso Villa Bertelli a Forte dei Marmi. Un evento unico nel suo genere in quanto rappresenta l’incontro di due culture, da un lato quella russa attraverso le icone bizantine, dall’altro quella rinascimentale italiana attraverso le fedelissime copie d’autore. Due culture che si incrociano e si fondono nell’animo di Dimitri Kuzmin, dando vita ad opere degne di nota.
Giovedì 2 maggio alle ore 17 inaugurazione al Museo Ugo Guidi, via Cividali 33 a Forte dei Marmi, con presentazione critica di Massimiliano Bordigoni Denaro. Successivamente parte delle opere saranno presentate al Logos Hotel via Mazzini 153, a Forte dei Marmi, dove resteranno visibili ad ingresso libero fino al 26 maggio 2019. La mostra, a cura di Vittorio Guidi, con le opere esposte al MUG, sarà visitabile su prenotazione a:
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fino al 26 maggio 2019.