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I Tesori del Borgo

Terra del Sole. Gioiello dell'architettura rinascimentale. Città ideale.
Nata 500 anni fa all'insegna del Sole.

di Marilena Spataro.

Correva l’anno 1564, del giorno 8 del mese di dicembre (secondo il calendario liturgico della Chiesa cattolica, festa dell’Immacolata Concezione), quando, il Granduca di Toscana, Cosimo I de’ Medici, decideva di fondare Terra del Sole, una città pianificata ex novo, tra le pochissime che ancora oggi possano vantare un preciso atto di nascita. Secondo alcune testimonianze del tempo, durante la Messa che si celebrava normalmente in quel giorno di festa e che, in quell’anno, andava a suggellare anche l’inizio dei lavori per la nascita di Terra del Sole, accadde che il cielo, dopo giorni di nebbia fittissima, si aprì ed il sole illuminò il luogo in cui si sarebbe costruita la città, per richiudersi a cerimonia conclusa. Questo episodio fu interpretato come segno di augurio e contribuì moltissimo ad avvolgere la nascita di Terra del Sole in un’aura di leggenda ed a rafforzare l’identificazione tra la figura di Cosimo I de’ Medici e la simbologia del sole, segno di quell’ordine e di quella razionalità che l’etimo del nome proprio del Duca intendeva celebrare.
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Egli, infatti, decise (come riportato in un antico bando) «di edificare una nuova terra, con procinto di mura, sue porte et propugnacoli, in un sito buono et molto conforme alle sue intenzioni», il che corrispondeva alla precisa volontà di fare della nuova piazzaforte il centro amministrativo, militare, giudiziario e anche religioso di tutta la Romagna - Toscana. Concepita non come semplice fortilizio, ma come città fortezza, un rettangolo bastionato con iscritto un centro abitato ad uso civile e militare, Terra del Sole, fu progettata e costruita dai migliori ingegneri e architetti del tempo: Camerini come progettista, Baldassarre Lanci, Genga e Buontalenti come suoi collaboratori. Frutto di quell’umanesimo che mise l’uomo al centro dell’universo, essa rappresenta la realizzazione di quella «città ideale» vagheggiata dagli uomini del Rinascimento e ispirata al pensiero filosofico neoplatonico.
Assieme agli altri Comuni della “Romagna-toscana”, rimase sotto l’amministrazione provinciale di Firenze fino al 1924, quando entrò a far parte della provincia di Forlì. La cittadina fu capoluogo di Comunità fino al 12 febbraio 1925, allorché venne aggregata a Castrocaro Terme con cui oggi forma il Comune unico di Castrocaro Terme e Terra del Sole.
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Terra del Sole, o Eliopoli, è situata nell’entroterra romagnolo con alle spalle la catena dell’Appennino Tosco-Romagnolo e davanti le ultime propaggini della pianura padana che si estende fino al mare. Essa vanta un centro storico rinascimentale che dal sole prende il nome: una “città ideale” fortificata, mirabile esempio del nuovo modello urbanistico che si impose in Italia nel ‘500, per influenza delle teorizzazioni e delle esperienze degli ingegneri militari.
Edificata per presidiare il confine con lo Stato Pontificio, conserva intatto il fascino della città-fortezza, cinta da mura alte 13 metri che si sviluppano su pianta rettangolare per più di 2 chilometri, sormontata da due castelli, quello del Capitano delle Artiglierie, a difesa del borgo fiorentino e quello del Governatore, a difesa del borgo romano. Attorno alle mura fu lasciato un fossato, a spianata, di circa quaranta metri di profondità con un accenno di controscarpa, tuttora leggibile tra le coltivazioni che hanno gradualmente occupato l'invaso, ma le opere esterne di completamento al sistema difensivo del fronte bastionato, non furono mai eseguite nella forma e nella successione che la elaboratissima tecnica del tempo prevedeva. Entro il perimetro delle mura si sviluppa l’insediamento simmetrico comprendente quattro isolati. Due Borghi, Romano e Fiorentino, l’attraversano da Porta a Porta, secondo il decumano, affiancati da quattro Borghi minori. Due similari angolati Castelli fanno da sfondo. Il tutto è raccordato dalla vasta Piazza d’Armi, vero cuore della città, dove si affacciano edifici monumentali: la chiesa di Santa Reparata, il palazzo dei Commissari o Pretorio, quello dei Provveditori, quello della Provincia (Cancelleria) ed altri palazzi padronali, tra cui il Palazzo Paganelli (affrescato anche da Giovanni Marchini) ed il Palazzo Giulianini.
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Chiesa di Santa Reparata
Prospiciente alla Piazza d’Armi, fu iniziata nel 1594 e terminata nel 1609: impianto monumentale classico a croce latina. Di pregio i quadri della Madonna del Carmine (1575) di Pier Paolo Menzocchi e quello della Madonna del Rosario (1610) di Francesco Longhi, paliotti di legno dipinti e a scagliola, un crocefisso ligneo di scuola Toscana del ‘500, un coro in noce (secolo XVI) nell’abside.
Presenti anche un prezioso organo del 1734 di Feliciano Fedeli da Camerino ed un organo positivo del 1759 di Pietro Agati da Pistoia. In sacrestia sono custoditi due rari canterani del ‘600 e del ‘700.

Palazzo Pretorio
Il Palazzo Pretorio o dei Commissari granducali, è un’imponente costruzione, classico esempio di architettura rinascimentale, a pianta quadrata, con all’interno il cortile delimitato da un triportico a due ordini. Era sede del Tribunale di prima istanza per tutta la Romagna toscana a cui ci si doveva appellare per tutte le cause civili escusse nei vari capitanati della Provincia.
All’interno del Palazzo Pretorio è presente il Museo dell’Uomo e dell’Ambiente che illustra l’origine e lo sviluppo della cittadella. Di importanza notevole la sala del tribunale criminale, riccamente affrescata con le armi gentilizie dei Commissari granducali che governarono la provincia tosco-romagnola per oltre due secoli.

Tradizioni e appuntamenti
La prima domenica di settembre rivive il “Palio di Santa Reparata” con oltre 300 figuranti delle contrade storiche nei costumi del ‘500. Il paese si trasforma: borghi dipinti, palazzi e castelli imbandierati, piazze popolate di mercanti, imbonitori e guitti, cambi di guardia. Sfilano i cortei di rappresentanza, i contendenti del tiro alla balestra antica e del tiro alla fune, i musici e gli sbandieratori.