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I Tesori del Borgo: Poppi

A cura di Marilena Spataro.
Antico Borgo medievale del Casentinese, ricco di storia, bellezze artistiche, architettoniche, naturalistiche e paesaggistiche. E che ancora risuona del fragore delle armi dell'imponente Battaglia di Campaldino, che vide combattere tra le fila dei Guelfi il sommo Dante Alighieri. A lui, accolto poi da profugo nel monumentale Castello dei Conti Guidi, la cittadina toscana ha dedicato, in occasione del 700esimo della morte, dall'11 a 13 giugno, così come negli anni a venire, un'articolata iniziativa evocativamente intitolata “L’Inferno a Campaldino”.

Sono innumerevoli i tesori d’importanza artistica, architettonica, urbanistica e storica di quel meraviglioso scrigno che è Poppi, ridente cittadina in provincia di Arezzo, adagiata sulla sommità di un colle nelle terre del Casentino, ancora cinta delle antiche mura, e da dove si go- de di un panorama assolutamente mozzafiato. Dare conto di tutte le preziosità di questo territorio, peraltro insignito della targa di uno de “I Borghi più Belli d’Italia”, non è impresa facile. Ci proviamo, iniziando il nostro itinerario con una visita al monumentale Castello dei Conti Guidi, simbolo di queste Terre.
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IL CASTELLO

Il Castello sovrasta un bellissimo panorama ed è stato testimone, l’11 giugno del 1289, della battaglia che si combattè a Campaldino, nella piana sotto l’abitato; si trattò di uno dei più grandi scontri campali d’armi del Medioevo, al quale partecipò, come Guelfo bianco, anche Dante Alighieri, il quale successivamente ne ha immortalato la memoria nel V Canto del Purgatorio: Firenze contro Arezzo, ovvero Guelfi contro Ghibellini; i fiorentini mettono sotto assedio il castello di Poppi; la Repubblica vince, i conti Guidi sono esiliati dal Casentino e Poppi passa sotto il diretto controllo di Firenze, seguendone le sorti. Un busto di Dante Alighieri, posto nella piazza antistante il Castello, ricorda il legame del Sommo Poeta con questo storico edificio dove, nel 1310, fu ospitato per un anno dal Conte Guido di Simone da Battifolle, durante il suo esilio da Firenze, la città che gli aveva dato i natali.
L’attuale struttura fu edificata tra la fine del XII e il XIV secolo dalla famiglia Guidi, importantissima nella storia di Poppi: il primo dei conti Guidi di Poppi, è nominato dall’imperatore Arrigo VI “conte di tutta la Toscana”; per questo Poppi diventa il capoluogo politico e amministrativo del Casentino, conservando tale ruolo anche sotto il dominio della Repubblica fiorentina, a partire dal 1440. Incerta la paternità dell’edificio: la parte più antica è attribuita non univocamente a Lapo di Cambio, mentre la più recente, databile alla fine del XIII secolo, sarebbe di Arnolfo di Cambio. All’interno dell’edificio sono presenti, oltre alla cappella, il museo sulla battaglia di Campaldino, rappresentanta da un grande plastico collocato nella sala del Piano Nobile del Castello, una biblioteca e il Centro di documentazione Giovanni Gualberto Miniati. Visitando la cappella, sulla volta della navata unica si può ammirare uno dei più importanti cicli di affreschi della provincia di Arezzo. Quasi interamente affrescati sono anche i suoi muri: da segnalare i tre cicli sulle Storie di San Giovanni Battista, San Giovanni Evangelista e della vita di Maria, oltre alle figure di santi collocate al di sotto di questi. In una nicchia posizionata al di sotto di una finestra è presente un polittico trompe-l’œil affrescato, mentre su ognuno dei quattro angoli della volta sono dipinti gli Evangelisti in trono, la cui paternità è stata attribuita a Taddeo Gaddi, allievo di Giotto.
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ARCHITETTURE, PALAZZI, EDIFICI SACRI

Oltre che un centro cittadino dalle architetture armoniose, dotato di ampie piazze e di gradevoli porticati, nonchè ricco di edifici e palazzi storici, tra cui il Palazzo Giorgi, un tempo sede pretorile, oggi Museo Civico e spazio espositivo di mostre d’arte contemporanea, sono presenti, sia a Poppi che nelle località periferiche e nelle frazioni, diverse chiese ed edifici sacri, alcuni di antica datazione, e che vale la pena di visitare. Delle chiese di Poppi città suscitano particolare interesse: La Propositura dei Santi Marco e Lorenzo, edificio sacro eretto nel 1284, ricostruito e poi riconsacrato nel XVIII secolo. L’interno ha un impianto a navata unica, le cappelle laterali mostrano tabernacoli di gusto tardobarocco con significative pale, tra cui la Pentecoste (1575 circa) e la Deposizione di Francesco Morandini, detto il Poppi, e la Resurrezione di Lazzaro d Jacopo Ligozzi (1619). Altra interessante chiesa cittadina è quella di San Fedele, le cui prime notizie risalgono al X secolo, quando fu fondata. Sappiamo che nel 1007 era già un monastero benedettino. Col passare del tempo l'originaria struttura divenne angusta per cui, tra il 1185 e il 1195, si trasferì all'interno del castello di Poppi e la consacrazione della nuova chiesa di San Fedele venne fatta dal vescovo di Fiesole. Ingrandita nei secoli seguenti e internamente trasformata in stile barocco, nel 1810 l’abbazia venne soppressa e ridotta a semplice parrocchia. Tra il 1928 e il 1934 sotto la guida dell’architetto Giuseppe Castellucci fu restaurata e fu ripristinata nello stile romanico. Tra le opere di maggiore fascino presenti nell'attuale chiesa si ricordano: una Madonna col Bambino in trono attribuita al Maestro della Maddalena (1280-1290 circa), un San Benedetto tra i santi Bernardo e Michele, opera di Carlo Portelli, mentre alla parete di fondo dell'abside si trovano un San Giovanni evangelista e una Santa Caterina del Passignano. Edificio d’interesse, sotto il profilo dell'architettura e dell’arte, a Poppi città, è la chiesa della Madonna contro il Morbo costruita, tra il 1657 e il 1659, su progetto del medico poppese Francesco Folli, aperta al culto nel 1657 e terminata nel 1705. La struttura è a pianta esagonale con tetto coperto da una piccola cupola e circondata su tre lati da un loggiato. Nell’interno, sui tre lati opposti, si aprono tre archi, di cui il centrale accoglie l’altare maggiore con una tavola con Madonna con il Bambino e San Giovannino, attribuita alla scuola di Filippino Lippi. Recentemente è stata ritrovata, restaurata e ricollocata nell’altare principale della chiesa, dove si trovava in origine, una tela di Lorenzo Lippi, datata 1664, e raffigurante i Santi Giuseppe, Antonio da Padova con il Bambino e il Beato Torello da Poppi con a fianco un lupo. Tra gli edifici sacri - chiese, conventi e monasteri - di particolare fascino, di cui alcuni molto antichi, del territorio legato a Poppi va segnalato, innanzitutto, il complesso monumentale dell’eremo di Camaldoli (sec. XI).
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Esso è costituito da un eremo e da un monastero ed è posto alle falde della catena appenninica che divide la Romagna dalla vallata del Casentino in Toscana. Altra località consigliata, in specie per il suo patrimonio naturalistico, è Badia Prataglia, collocata com’è nel cuore verde del suggestivo Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. A queste località se ne aggiungono per attrazione e interesse naturalistico paesaggistico, a volte urbanistico e, spesso dotate di edifici e opere importanti sotto il profilo dell’arte e dell’architettura, molti altri luoghi del territorio di Poppi, che per essere “gustate” appieno andrebbero, però, visitate di persona. Qui ci limiteremo a citarne quanto meno i nomi: Avena, Becarino, Fronzola, Larniano, Lierna, Memmenano, Ponte a Poppi, Porrena, Quorle, Quota di Poppi, Riosecco, Sala, San Martino a Monte, San Martino in Tremoleto. Ad arricchire l’ampio patrimonio artistico e culturale di questo suggestivo Borgo storico dell’Aretino, una serie d’iniziative che ne caratterizzano da sempre la vita cittadina, in modo particolare durante la stagione estiva, quando Poppi è meta di una cospicua presenza turistica internazionale. In questo 2021 l’offerta culturale è incentrata sulle celebrazioni dantesche, nel 700esimo anniversario della morte del Sommo poeta fiorentino. In suo onore, dall’11 al 13 giugno, si è tenuta una originale quanto articolata iniziativa intitolata “L’inferno a Campaldino”, dedicata allo storico scontro d’armi di Campaldino, che, com’è noto, vide partecipare, tra i cavalieri, anche Dante Alighieri. Tale manifestazione da quest’anno in poi, rappresenta un appuntamento fisso nel mese di Giugno a Poppi. Ricco di eventi il calendario delle attività dell’11, 12 e 13 giugno 2021, che ha visto mettere in campo, oltre alla suggestiva rievocazione storica, l’inaugurazione del museo “L’inferno a Campaldino”  presso il piano nobile del castello, oltre ad esposizione di documenti, libri, testi storici di grandissimo interesse, convegni, spettacoli teatrali, ludici e di vario genere. A tali iniziative se ne aggiungono molte altre a tema dantesco, che proseguiranno per tutto il 2021; in programma prestigiose mostre d’arte contemporanea, performance poetiche, conferenze e dibattiti.