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I Tesori del Borgo, Riolo Terme

la sua rocca e la sua signora, Caterina Sforza
Tesori borgo 1
Quando Caterina Sforza divenne signora del castro di Riolo, alla fine del 1400, questo era poco più di un villaggio, ma in posizione strategica sulla Valle del Senio per cui rivestiva una certa importanza, insieme ad altre fortificazioni minori della Romagna, nella difesa di centri più importanti come Imola e Forlì. I tempi erano duri anche per una donna intrepida e coraggiosa come Caterina e i lavori di rafforzamento delle rocche, piccole e grandi, presenti nei suoi domini, fu indispensabile per proteggerli da battaglie e congiure. Così anche la Rocca di Riolo fu rafforzata con sistemi difensivi più efficienti e prese l’aspetto tipico dei castelli degli Sforza: forma compatta e torrioni cilindrici per resistere meglio ai colpi delle armi da fuoco. Come il castello di Milano e come le rocche di Imola e Forlì.
Non era un edificio fatto per ospitare famiglie reali e personaggi importanti, ma per difendere il territorio e pertanto aveva ambienti piccoli ed essenziali, abitati dai militari. Non sappiamo se Caterina sia davvero mai rimasta in questo Castello. Era una donna dall’esistenza tumultuosa e dalle grandi passioni: sovrana abile e saggia ma anche spietata donna d’arme che non si risparmiava in battaglia, quando nascondeva le forme femminili sotto la pesante armatura e combatteva con un valore che non aveva nulla da invidiare ai suoi migliori capitani. Madre premurosa (ebbe tre mariti e dieci figli) e amante appassionata, era anche una donna colta e attenta al suo aspetto, che curava con ricette a base d’erbe inventate da lei stessa, per avere denti bianchi, pelle liscia e depilata, capelli ricci…
Tesori borgo 2
Forse era presente quando la Rocca di Riolo fu attaccata da Cesare Borgia, che l’assediò fino a che Caterina ne dovette ordinare la resa. Certamente il suo spirito ribelle ed appassionato continua ancora ad affascinare come fosse presente tra queste mura. Oggi la Rocca di Riolo celebra la sua incredibile signora facendo conoscere ai visitatori la sua vita intricata e avventurosa, che le procurò l’appellativo di Leonessa delle Romagne, i suoi appassionanti studi, le ricette medicamentose (per non ammalarsi di peste, per combattere l’insonnia…) ed i preparati per mantenere la bellezza.
Nella Rocca di Riolo, da sempre presidio per questo territorio e quindi strettamente legata ad esso, così come la voleva Caterina, trova spazio anche un piccolo ma esaustivo Museo dedicato al paesaggio e al Parco della Vena del Gesso Romagnola, di cui Riolo Terme fa parte e la cui cima più alta si può ammirare dalle torri della Rocca.
Tesori borgo 3
Il Parco è nato per proteggere un ecosistema unico, formatosi grazie a questo particolare tipo di roccia. Il gesso (solfato di calcio), indubbiamente la roccia più peculiare dell’Appennino Romagnolo, forma una dorsale di una ventina di chilometri che taglia trasversalmente quattro vallate creando un microclima favorevole per la sopravvivenza di specie animali e vegetali altrimenti impossibili da trovare a queste latitudini. Ed è ricchezza anche per il sottosuolo: è un minerale solubile che nei millenni ha permesso all’acqua di insinuarsi formando grotte naturali anche incredibilmente lunghe e profonde, alcune delle quali visitabili per il pubblico, come la Grotta di Re Tiberio. E sempre l’acqua, attraversando questo ricco minerale, si è a sua volta arricchita formando le numerose sorgenti che vengono utilizzate efficacemente nello Stabilimento Termale di Riolo per la prevenzione e la cura di varie patologie e per il benessere ed il relax. Chissà se a Caterina piacerebbe la Riolo Terme del secondo millennio: le colline solcate da filari di viti da cui si ricavano i classici vini romagnoli e da frutteti tra cui primeggiano le albicocche e le nettarine di Romagna, i sentieri nel Parco amati dagli appassionati di mountainbike e di trekking, la cucina tradizionale o innovativa che fa tesoro dei prodotti tipici locali come lo Scalogno di Romagna IGP, le tante iniziative che nel- l’arco dell’anno la rendono vivace. Certamente non si sarebbe fatta mancare una giornata nel centro benessere dello Stabilimento Termale, per rimettersi in forma prima di affrontare quelle sue intense giornate.
Imola Faenza Tourism Company s.c.a.r.l