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Le Olearie di Urbano VIII

a Castel Sant’Angelo

…ora restaurate!

di Marina Novelli

Sono tornate alla luce, dopo un importante lavoro di restauro, le cosiddette Olearie, magazzini utilizzati per la conservazione dell’olio, riserva essenziale per l’illuminazione degli ambienti, per l’uso alimentare ed anche militare nel caso di assedi e che furono realizzate sfruttando le celle radiali del basamento del Mausoleo di Adriano, in occasione degli intensi lavori di ristrutturazione di Castel Sant’Angelo, avviati da Urbano VIII, appena salito al soglio pontificio nell’ambìto programma di ricostruzione delle piazzeforti a protezione dei domini Olearie 1della Chiesa. Documenti dell’epoca hanno riportato ai lavori di muratura, autorizzati nel maggio 1631… “sotto al torrione di San Giovanni in fare le vasche per tenerci l’olio”. L’accesso alle olearie, difeso da un portone e una grata lignei e mediante una scala in muratura con soglie in travertino, conduce all’interno e su un lungo corridoio senza uscita, si aprono le quattro celle con banconi laterali, dove all’interno dei quali sono state murate delle giare in terracotta che fungevano da contenitori per l’olio, e contrassegnate dall’incisione di numeri romani. Al fine di non disperdere il prezioso contenuto delle giare, il pavimento non è perfettamente piano, ma lievemente pendente e se ne possono scorgere dei vasi in terracotta inglobati nel pavimento stesso, studiati per raccogliere eventuali perdite di olio prezioso; tali punti di raccolta, sette in tutto, distribuiti a seconda della pendenza del massetto, sono a tutt’oggi in buono stato di conservazione. L’intervento di restauro ha visto anche lo svuotamento degli ambienti in cui erano state ammonticchiate casse di materiali e depositi indiscriminati e non pertinenti all’uso, mentre hanno visto una profonda pulizia e deciso consolidamento degli intonaci… bella infatti la scala in travertino che conduce alle Olearie! Uno scrupoloso lavoro di restauro quindi, curato da Giovanni Belardi e realizzato da Luca Pantone in cui nulla è stato trascurato e che ha visto nell’impianto elettrico, l’utilizzo delle più moderne lampade a LED, adeguando gli ambienti alle norme sul risparmio energetico. Ebbi modo di visitare le Olearie in fase di conferenza stampa e ne rimasi molto affascinata…” un’altra perla di inestimabile valore - pensai - … venuta alla luce e che ci ricorda il lavoro dell’uomo…alla sua creatività e pertinacia… nonché indiscusso spirito di abnegazione. Dalla conservazione dell’olio per illuminare e per sconfiggere il buio, fino all’ impiego delle più recenti lampade LED… abbracciando così un bell’arco…un arco temporale!”