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Il Vendicatore Oscuro

E'stato presentato a Roma, presso la Camera dei Deputati, il prestigioso romanzo di Annalisa Stancanelli “Il vendicatore oscuro”, con cui Electa Storie inaugura una collana dedicata al noire. La Stancanelli è 2 Novelli Il vendicatore oscuroun’affermata saggista che, con grande passione si è cimentata nella stesura di questo romanzo…un “romanzo storico”, che ricostruisce la realtà intorno al grande maestro nel suo periodo siracusano, quando cioè si rifugia nella città siciliana, dopo l’evasione dalle prigioni di Malta e quando, di fatto il maestro dipinge “Il seppellimento di Santa Lucia”, patrona di Siracusa. Ma vediamo brevemente di rievocare le fasi più salienti della sua conflittuale ma gloriosa esistenza artistica… fasi della sua vita che possiamo definire con il termine “tra genio e sregolatezza”! A soli tredici anni entra come ragazzo di bottega in quella di Simone Peterzano, già allievo di Tiziano. A soli ventuno anni si trasferisce a Roma, dove rimane attanagliato da una grave malattia che lo costringe a rimanere per tanto tempo in ospedale. Successivamente, la sua svolta storica avviene quando il cardinale Francesco Maria Dal Monte acquista la sua famosa opera “I bari”; incontro importante questo per Caravaggio, data la fitta rete di conoscenze del cardinale che incantato dalla sua pittura, lo tratta da amico, inserendolo in un ambiente culturalmente più elevato e stimolante, malgrado la personalità dell’artista bohemien che trae ispirazione dalla vita di strada e da incresciosi fatti di malaffare. Le sue opere pertanto, vengono giudicate “irriverenti” dalla chiesa, che ne contesta anche la sua personalità sanguigna, ferventemente creativa ma che non disdegna di partecipare a diverse risse, a cui succedono però denunce e processi e che, proprio a causa delle numerose traversie della sua vita, lo costringono a rifugiarsi a Malta, dove viene accolto da una importante famiglia. Ed ecco che la nostra autrice, sembra prenderci per mano per condurci nel febbrile delirio del grande maestro, proprio tra Malta e Siracusa, teatro della vicenda abilmente romanzata da Annalisa Stancanelli. Vediamo infatti concludersi le sue aspirazioni, la sua fama spesso perversa, nonché infastidito dagli approcci sessuali da parte del suo amico Bartolomeo che scopriamo “inviperito” a causa del diniego alle sue proposte ed approcci sessuali verso il Caravaggio, nonché affetto da una attanagliante gelosia per le nuove commissioni, quali riconoscimento al suo elevato ed indiscusso talento e che, di conseguenza, decise di “fargliela pagare”. Questo evento infatti, insieme ad altri, lo costringono ad una pena…la “pena della buca” in cui viene condotto ed abbandonato da amici sconosciuti. Omosessualità peraltro, di cui c’è una traccia nel romanzo e che potrebbe rappresentare anche una chiave di lettura per alcune opere dell’insigne maestro. Il succedersi degli avvenimenti, abbiamo visto, lo portano a Siracusa, dove viene ospitato dai Frati Cappuccini nel loro suggestivo castello che ancora oggi possiamo visitare ed in cui fa da elemento di spicco, la sua famosa biblioteca. L’autrice ci conduce nella magica atmosfera di Siracusa, ricalcandone l’aspetto architettonico di un tempo, ricco di botteghe artigiane e botteghe d’arte. Ma, ci domandiamo...come si fonde “genio e follia” nel Caravaggio? “Il Caravaggio – ella afferma – può definirsi uno degli “artisti maledetti” del periodo ed io credo che la sua sregolatezza, nonché l’indiscussa violenza, sia subita che manifesta, affondi le sue radici nel contesto dell’epoca. La Controriforma infatti, vedeva chiudersi molti spazi nella libertà di pensiero, rendendo di conseguenza molto difficile coniugare creatività e tensione verso il sacro… sacro che possiamo notare in quasi tutti i quadri del Caravaggio. Non possiamo dimenticare inoltre, che negli stessi anni, un’analoga vicenda sfocia nella follia del Torquato Tasso”. Ma tornando al nostro romanzo, come non notare la sensibile e descrittiva conduzione della nostra autrice attraverso gli odori di finocchietto selvatico, del giallo brillante dei limoni, della famosa “mandorla pizzuta” di Avola e degli aromi molto tipici e caratteristici di quei luoghi, nonché la descrizione di suoni e colori di questa incantata città…Siracusa! Non ultimo, il rivivere attraverso recondite quanto suggestive 3 Sortino FRATI DEI CAPPUCCINIaree archeologiche… mitici ed incantevoli luoghi siracusani descritti con la stessa minuzia di particolari di un’opera d’arte barocca.4 foto biblioteca “Dedicandomi a questi romanzo – ci racconta – ho scoperto tantissime cose e non solo riguardo Siracusa ma su Malta, Roma e Messina”. In considerazione del fatto che sei una saggista, quali sono state le ragioni che ti hanno spinta a scrivere un romanzo storico? “Perché ho compreso che per mezzo del romanzo avrei avuto la possibilità di avvicinarmi a più persone!... una maggiore divulgazione quindi! Avendo studiato in profondità la sua vita e le sue opere, il mio obiettivo era di diffondere al massimo la genialità della sua arte, nonchè lo spessore complesso del suo pen- siero che dava origine ad una personalità molto controversa, avvicinandomi così anche a coloro i quali non essendo competenti in materia pittorica, ma che però rimangono letteralmente basiti di fronte alle opere caravaggesche, sentimento di cui sono pervasi tutti i turisti e forestieri di fronte all’opera da lui dipinta della nostra Patrona. Non avendo la possibilità di fare uno studio scientifico, mi sono lasciata affascinare dalla ricerca sulla gastronomia, sui profumi, sugli usi e costumi dell’epoca seicentesca siciliana. La parte più importante per me, è stata la ricostruzione urbanistica di una città che non esiste più e non solo per le successive modifiche urbanistiche ed architettoniche, ma a causa dei forti e frequenti terremoti della fine del 1600 che hanno completamente raso al suolo gli edifici…ed è per questo che ho cercato di ricostruire idealmente una città che non esiste più!” Nelle pagine del romanzo sono descritte anche le fasi di pittura del Caravaggio, nonché l’uso dei colori. Vale la pena quindi ricordare l’alta tossicità dei colori in epoca barocca; molteplici 5 finocchio selvatico1erano infatti i casi di avvelenamento. Come possiamo non immaginare il nostro grande maestro (Michel’Angelo nel romanzo!) che non disegnava prima… “nessun abbozzo preliminare!”…ma che dipinge direttamente con tocchi rapidi e decisi del pennello, (spesso furiosamente!) sulla tela…. a stretto contatto con i colori per molte ore consecutive, alimentandosi pertanto in maniera incerta e piuttosto insana?
7 novelli 5“Lì era stato montato il palco per i modelli e collocato uno specchio…che tutte le sere veniva nascosto. Serviva a Caravaggio per riflettere l’immagine disposta sul palco. Vennero anche sistemati decine di candele per la luce e un tavolone enorme per preparare i colori. Molti uomini della zona erano posizionati sul palco secondo un disegno che Michel’Angelo aveva schizzato sul telo bianco. Mario Minniti insieme ad altri assistenti era impegnato 6 Mandorlaal tavolo a macinare terre, frantumare conchiglie e a preparare i colori secondo le indicazioni del pittore. Sali di mercurio, polvere di lucciole, biacca, indaco, giallo piombo, vermiglione, smaltino, bruno, lacca rossa, nerofumo bianco: i nomi erano scritti su piccoli frammenti di tele posti davanti a scodelle e ciotole”. Il 16 luglio del 1610 il Caravaggio viene colpito da una forte febbre e muore - il 18 luglio! – proprio qualche giorno prima che la sua domanda di grazia venisse accolta… domanda di grazia avanzata dai suoi protettori romani, ponendo così fine alla sua magistrale opera ed alla sua vita… vita che non conobbe mai Dio ma che ci ricorda della sua esistenza, con vigore, in ogni sua pennellata!... e nella sua stessa concezione della luce… una luce interiore… spirituale! Luce che incanta in ciascuna delle sue opere, che siano esse sacre o profane, ma dove la grandezza di Dio è espressa in tutta la Sua Onnipotenza!
Annalisa Stancanelli, già docente di letteratura italiana e latina, è dirigente scolastico a Siracusa.
Collabora con la testata
“La Sicilia”.
Studiosa di Caravaggio, nel 2006 vince la Borsa di Studio del Centro Internazionale di Studi sul Barocco per i suoi studi sul pittore.
Relatori:
Onorevole Sofia Amoddio
Scrittrice Rita Charbonnier (“La sorella di Mozart ed altre opere letterarie)
Prof. Salvatore Santuccio
Di Marina Novelli