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Sulle orme di Pasolini. Percorsi, Popoli, Cronaca.

Di Fabrizio Sparaci.

Intellettuale controverso, scandaloso per le sue idee ancor prima che per un’omosessualità che non nascondeva nell’Italia bigotta del suo tempo, Pier Paolo Pasolini aveva 53 anni quando venne assassinato all’Idroscalo di Ostia in circostanza ancora non del tutto chiarite. Il centenario della sua nascita è stata l’occasione per tornare a riflettere e discutere sulle sue opere e sulla sua poetica, perché Pasolini è, oltre ogni ragionevole dubbio, uno dei più grandi intellettuali del Novecento dall’incessante e febbrile produzione che lo ha visto abbracciare tutti i generi e i linguaggi espressivi, per un pensiero che ancora oggi divide, fortemente vivo, vero e totale. La sua tragica morte ha spento il suo respiro, non certamente le sue idee. Indipendente da qualsiasi ideologia, grande sperimentatore di linguaggi, convinto della responsabilità civile e morale del ruolo dell’intellettuale nella società, attraverso la poesia, la narrativa, il cinema e l’impegno sociale di denuncia e provocazione ha saputo leggere più di ogni altro la contemporaneità nonché intuire fin dove si sarebbe spinta la società.

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Per celebrare la figura di Pasolini, la terza edizione di Voghera Fotografia, dal titolo “SULLE ORME DI PASOLINI. Percorsi, Popoli, Cronaca”, presenta cinque progetti fotografici d’autore con oltre 170 opere fotografiche che coinvolgono quattro grandi autori della fotografia italiana come Roberto Villa, Ivo Saglietti, Graziano Perotti e Daniele Vita, oltre a una straordinaria selezione di immagini provenienti direttamente dagli Archivi Farabola.
Il festival, dedicato alla fotografia di autore organizzato e promosso da Spazio 53 in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Voghera, patrocinato da Provincia di Pavia, Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia e UNICEF, manifestazione riconosciuta FIAF, realizzata in sinergia con la 17ª edizione di Milano Photofestival e che si avvale della partnership tecnica di PhotoSHOWall, si svolgerà per tre fine settimana da sabato 10 a domenica 25 settembre al Castello Visconteo di Voghera.
Arnaldo Calanca: “Pier Paolo Pasolini ha insegnato a tutti cosa significhi lottare per difendere le proprie idee. Intellettuale scomodo e anticonformista, incapace di fare calcoli e scendere a compromessi, le sue parole e le sue idee ancora oggi dividono e fanno riflettere. Abbiamo anche noi voluto omaggiarlo nel centenario della sua nascita rivolgendoci a grandi autori e scegliendo cinque letture differenti e trasversali che riteniamo riescano a cogliere la poetica di un artista che non ha mai smesso di raccontare la realtà, che è stato attaccato e screditato con ogni mezzo, processato trentatrè volte per le sue idee e la sua arte”.

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I cinque progetti fotografici su Pier Paolo Pasolini

Attraverso 5 grandi mostre allestite lungo le quattro sale al Piano Nobile del Castello Visconteo si è cercato di creare un percorso visivo vicino a quello che Pasolini, sempre fedele a sé stesso e contro ogni conformismo, ha visto con i propri occhi e ha vissuto come narratore della realtà, riuscendo a portare alla luce con la sua opera letteraria e cinematografica i tormenti interiori di una società intera.
Inoltre, ognuna delle cinque mostre di Voghera Fotografia 2022 sul pensiero di Pier Paolo Pasolini avrà un QR Code dedicato che permetterà di poterle visitare anche in versione virtuale grazie al progetto speciale photoSHOWall “10x5xPasolini”.
“L’oriente di Pier Paolo Pasolini - Il fiore delle mille e una notte” nelle fotografie di Roberto Villa, che nel 1973 trascorre oltre tre mesi e mezzo in Medio Oriente, seguendo le riprese del “Terzo film della Trilogia della Vita”, personalmente invitato da Pier Paolo Pasolini, come studioso dei linguaggi del cinema e della fotografia. Ha così modo di realizzare un ampio ed analitico reportage fotografico, sul set e fuori dal set sull’aspetto antropologico e sociologico, delle popolazioni delle diciotto località che sono state le “locations” del film, dalla Persia di Reza Pahlavi fino alla Yemen già allora in guerra. Un viaggio affascinante, a tratti rischioso, magico e misterioso, in luoghi ricchi di storia ma anche complessi, chiusi apparentemente allo sguardo dell’occidente, ma nello stesso momento abitato da genti curiose, interessate, coinvolgenti e che appunto si faranno naturalmente attraversare. A Voghera Roberto Villa presenta 42 fotografie.

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“Sotto la tenda di Abramo” di Ivo Saglietti
. L’autore, vincitore di tre premi World Press Photo, presenta 44 fotografie in bianco e nero che, basandosi su un racconto su Padre Paolo Dall’Oglio, mettono in risalto i tre aspetti fondamentali della vita nel monastero: il dialogo interreligioso cattolico e musulmano, l’accoglienza e la preghiera. In particolare, viene messo in evidenza il dialogo possibile e necessario tra le religioni e gli uomini attraverso l’esperienza comunitaria nell’antico monaste- ro siro antiocheo di Deir Mar Musa el-Habasci (San Mosè l’Abissino), luogo di ospitalità abbarbicato sulle montagne della Siria.
“Yemen 1997” di Graziano Perotti. Pierpaolo Pasolini scriveva “La sola ricchezza dello Yemen è la sua bellezza” per l’amore che lo legava a questa terra ricca di contrasti forti che ha raccontato come nessuno. La mostra, che presenta 50 fotografie in bianco e nero e a colori, è un reportage sociale, con piccole e grandi storie di umanità e di luoghi per raccontare e descrivere un Paese poco conosciuto restituendo dignità ad ogni singolo soggetto fotografato, nonché allo spazio architettonico o ambientale laddove compaiono terrore e speranza, sofferenza e compassione.
“Bagnanti” di Daniele Vita. L’autore offre delle immagini su un tema particolarmente caro a Pasolini: i giovani visti nella loro dimensione più vera, popolare e vissuta. La mostra, attraverso 26 fotografie in bianco e nero, racconta le esperienze di un gruppo di dieci adolescenti dagli 11 ai 15 anni a Catania, città con un’alta percentuale di persone colpite da povertà ed esclusione sociale, dove i ragazzini spesso accelerano inconsapevolmente le loro esperienze di vita dedicandosi ad attività illegali come il furto o lo spaccio di droga. Daniele Vita li ha ritratti d’e- state, quando i ragazzi dei quartieri più poveri di Catania passano le giornate sugli scogli, a San Giovanni Licuti, a La testa del leone e al campo da basket, e ha voluto raccontarli con semplicità durante alcuni attimi di spensieratezza vissuti in libertà in quanto ha sentito molta energia nel loro spirito e un bisogno impellente di recuperare il tempo perduto.

Film "Edipo re" 1967 di Pier Paolo PasoliniSant'Angelo Lodigiano (LO), 28/06/1967 Nella foto: l'attrice Silvana Mangano e lo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini durante la lavorazione del film alla Cascina Moncucca@ArchiviFarabola [699711]

















“Pier Paolo Pasolini dagli Archivi Farabola”
. La mostra, di 32 fotografie, è una significativa rassegna di immagini provenienti direttamente dagli Archivi Farabola, di cronaca e di lavoro del grande sceneggiatore, attore, regista, scrittore, drammaturgo, ma prima di tutto poeta italiano, ripreso in pubblico, nella vita quotidiana o immortalato durante la produzione dei suoi film, capaci sempre di creare grande scalpore nell’opinione pubblica.
Accanto ai progetti fotografici dedicati a Pier Paolo Pasolini, la terza edizione di Voghera Fotografia propone due importanti mostre di Paola Rizzi (L.U.L.U Ora che so / Now I Know) e Beppe Bolchi (Città senza Tempo) con circa 30 fotografie, la prima e originale “Camera Obscura” permanente in Italia realizzata con il solo e primitivo sistema a Foro Stenopeico, oltre a un ricco programma di attività collaterali tra presentazioni di libri, dibattiti, work- shop, esposizioni ed eventi che trasformeranno la città di Voghera in epicentro della fotografia.

INFORMAZIONI AL PUBBLICO
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www.vogherafotografia.it
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www.spazio53.com