SAXUM

L' Italia è terra di artisti, avendo dato i natali a personaggi del calibro di Leonardo da Vinci, Michelangelo, Giotto, Guercino, Raffaello… Non basterebbero le Pagine Gialle per elencarli tutti, artisti che hanno lasciato sino ai giorni nostri eccellenti testimonianze che spingono i turisti d’oltreoceano a visitare la nostra splendida penisola, ricca di tesori artistici, architettonici e paesaggistici. Solitamente, se si chiede ad uno straniero quali città ambisce a visitare in Italia, cita Venezia, Firenze, Roma, ignaro del fatto che ogni angolo del Bel Paese nasconde infinite sorprese.
Una città magica, non a caso dichiarata capitale europea della cultura 2019, è Matera, la “città dei sassi”, dichiarata nel 1993 dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Matera è una città tra le più antiche del mondo, e nasconde sul suo territorio testimonianze della presenza dell’uomo che vanno dal paleolitico  ai nostri giorni. Il nucleo urbano originario della città nacque nelle grotte naturali, scavate nella roccia e modellate in seguito in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali che sono il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano. La città accoglie i visitatori con il suo paesaggio rupestre che conserva un importante patrimonio di cultura e tradizioni, ed è sede di eventi espositivi di grande prestigio nazionale ed internazionale.
Fiore all’occhiello della città sono le associazioni culturali come il Movimento Culturale ORA, che promuove la prestigiosa Rassegna d’Arte “RIGUARDI” a cura del direttore artistico Francesco Fiore. L’evento principale della rassegna sarà senza dubbio la personale di pittura del Maestro Alberto Lanteri, “Saxum”.    
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Artista conosciuto a livello internazionale, tenne a soli 22 anni la sua prima personale presso la galleria  Quaglino Incontri ed in seguito presso la galleria Pirra, a Torino. Negli ultimi anni, è importante ricordare la sua mostra itinerante al Museo Statale dell’Accademia di San Pietroburgo ed al Samara Regional Art Museum di Samara, in Russia, nel 2012, ed in seguito l’antologica alla Cité du Temp di  Ginevra, nel 2014.Questa esposizione, come tutta la rassegna, sarà patrocinata dalla Fondazione Sassi - Matera - Regione Puglia e Basilicata, di cui è direttore il torinese Paolo Verri, intende essere un Omaggio alla Capitale dei Sassi ma contestualmente al Territorio della Murgia. Basta infatti allontanarsi  per pochi chilometri da Matera per trovare, sulla strada provinciale da Santeramo ad Altamura, la cava dei dinosauri, sito di grande importanza paleontologica che purtroppo versa in stato di abbandono. Due città, Matera ed Altamura, che hanno la possibilità di diventare luoghi di grande richiamo turistico, vista anche la scoperta antropologica dell’Uomo di Altamura.
“Saxum”, con le prestigiose opere del maestro torinese Alberto Lanteri, visibili a Matera dal 27 maggio al 7 luglio, presso la Fondazione Sassi, esalta la bellezza di questi luoghi. E “Saxum” è il titolo dell’opera chiave della mostra, eseguita nello stile unico del Maestro, che fonde la lezione iperrealista dei grandi maestri del passato con un moderno simbolismo che talvolta vira verso l’astrattismo. Ed è iperrealistico, in questa opera, il sasso che occupa il centro della scena, a rappresentare la città dei sassi, mentre il simbolo della città, una corona, soprassiede l’immagine stilizzata del globo. Matera come Patrimonio mondiale dell’Umanità, parafrasata con “la leggerezza della cultura”, grazie ad una piuma che con la sua leggiadria sostiene, dal basso, il tutto, mentre alcune uova inneggiano alla vita, all’amore. La città dei sassi, in un’altra opera, è posta come per magia tra due sfere, una raffigurante la Terra e l’altra evocante la Luna, una città in sospeso quasi sostenuta da sfere colorate, che hanno grazie alla loro leggerezza un qualcosa di alchemico. Ad uno sguardo attento, l’immagine della città risulta inglobata in due piramidi sovrapposte delineate da sfere che, come i palloncini colorati tanto amati dai bambini, compaiono insieme alle piume nelle ultime opere del Maestro Lanteri, specchio di una fase nuova della sua vita artistica, nata dal sodalizio con il suo nuovo collaboratore Luca Spagnoli, al quale ha dedicato un bellissimo ritratto, nel suo stile inconfondibile conosciuto ed apprezzato anche dalla Regina Elisabetta d’Inghilterra, che annovera nella sua prestigiosa collezione il ritratto dedicatole dal maestro torinese, che è stato allievo del celebre ritrattista Pietro Annigoni.
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C’è un quadro, al quale Lanteri è molto legato, che fa da spartiacque nella sua vita professionale e personale, ed è “Una nuova luce”, opera catartica eseguita dopo un periodo particolare attraversato dall’artista. Se da un lato dell’opera incombe una macchia scura, la luce ed i colori del lato opposto simboleggiano superbamente l’uscita dal tunnel, la rinascita.
Tra le icone che compaiono spesso nelle opere di Lanteri c’è la  corona, che domina anche le immagini presenti nell’opera ”I custodi del tempo”, dove le piume si trasformano nelle lancette di un orologio che segna lo scandire del tempo, mentre un uovo rotto scivola da  una conchiglia verso uno sfondo verde acqua, a ricordarci che la vita viene dal mare.
Ogni opera del pittore torinese è un passo nel sentiero della vita. Alberto Lanteri non dipinge “in serie”, ma crea opere uniche, emozioni dipinte a seconda del suo stato d’animo, sensibile allo scorrere del tempo scandito dagli eventi personali e sociali.
La visita alla città di Matera e alla regione della Murgia lo emoziona, la visione della cava dei dinosauri di Pontrelli Altamura lo tocca profondamente, e dalle sue mani nasce “L’urlo della cava”, un’opera che per la sua importanza dovrebbe ricordare ai responsabili della cultura che le risorse paleontologiche andrebbero valorizzate, e la cava di Pontrelli Altamura dovrebbe diventare patrimonio dell’umanità. Il Maestro imprigiona un piccolo frammento della cava abbandonata in un guscio di resina, ponendola nel suo quadro in cui la pietra urla, chiede rispetto, mentre un ipotetico embrione di dinosauro inneggia alla vita. Da quest’opera concepita idealmente nella cava dei dinosauri Lanteri balza a “Passi”, dove l’orma non è quella dell’animale preistorico ma un’impronta umana. Perché la storia della Terra è segnata dalle orme degli animali e dai passi dell’umanità, che Alberto Lanteri vorrebbe più veloci, più fruttuosi e diretti verso mete foriere di un equilibrio mondiale volto alla risoluzione dei problemi ambientali, politici e sociali che affliggono l’umanità.
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Una mostra da non perdere, un’occasione unica per conoscere le opere di un artista che indubbiamente lascerà nel tempo la sua impronta, grazie ad un linguaggio pittorico innovativo ed unico, che fonde ingegno, creatività e tecnica, perché pittori si diventa, artisti si nasce.        
A cura di Silvana Gatti
  • Pubblicato in Rivista
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