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Just call me Lucifer!’ cantano i Rolling Stones in ‘Sympathy for the Devil’, ed anche i Laibach, li conoscete?
Sia il ‘Neue Slowenische Kunst’ (conosciuto anche con l'acronimo NSK) che i ‘Laibach’, membro più conosciuto del collettivo, sono stati oggetto di un certo numero di studi. Il mio vuole partire da una prospettiva artistica legata all’esoterismo, un esoterismo dettato da ritualismo e sapiente utilizzo dei simboli. Impossibile negare un parallelo tra le loro attività e gli elementi essenziali di una manipolazione magica delle masse basato sull'uso selettivo di potenti immagini che provocano deliberatamente forti reazioni emozionali. Dopotutto il Mago non è forse colui che è in grado di controllare e ‘guidare i fantasmi di altri’? Ma, un momento: cosa c’entra una canzone con l’arte figurativa?
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Partiamo dagli inizi: il collettivo artistico ‘Neue Slowenische Kunst (dal tedesco “Nuova Arte Slovena”)’ viene fondato nel 1984 nell’allora Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. Noto per l’utilizzo di simbologie riprese dai regimi totalitari conditi con la sfacciataggine del Dadaismo e lo stile militaresco della jugo-wave (una sorta di declinazione della new wave, se così possiamo dire), è formato da diverse entità complementari. Dato che in questa sede ci occupiamo primariamente di arti visive voglio evidenziare per primo il gruppo Irwin: fondato a Lubiana nel 1983 conta tra i suoi membri Dusan Mandic, Miran Mohar, Andrej Savski, Roman Uranjek e Borut Vogelnik. Inizialmente chiamato “Rrose Irwin Sélavy”, con una chiara allusione a Marcel Duchamp che lo usava come pseudonimo femminile (eros c’est la vie), diviene poi semplicemente Irwin. Si aggiungono poi il noto gruppo musicale “Laibach” (il nome di Lubiana al tempo dell’occupazione tedesca nazional-socialista), il gruppo teatrale “Gledalisce Sester Scipion Nasice” (poi conosciuto come “Kozmokineticni Kabinet Noordung”) ed il reparto di design “Novi Kolektivizem”. Irwin si palesa nel cosiddetto retro-principle (una sfera dell’arte contemporanea che attinge dai modelli del passato per dare vita ad una visione dialettica dell’arte occidentale presente e futura). Non è uno stile o una tendenza d'arte, ma un principio di pensiero, un modo di comportarsi e di agire. Detta con D’Annunzio suonerebbe come “vivere la vita come un’opera d’arte”. Nei suoi progetti il gruppo Irwin ha approfondito avanguardia e totalitarismo nella storia dell'arte europea, radicalizzandone gli archetipi a livello esoterico.
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Ne consegue il concetto di “retroavantgardismo”: come suggerisce il nome richiama l'attenzione all’indietro (“re- trò”) e contemporaneamen-te in avanti (“avanguardia”). Questa posizione è evidente nel titolo paradossale di una dichiarazione ufficiale del gruppo nel 1987: “Il futuro è il seme del passato”. In sostanza, il retroavantgardismo consiste nell'uso riciclato di vecchi simboli, immagini e idee filosofiche, in particolare quelli utilizzati da governi o da altre istituzioni per raggiungere e mantenere il potere. L’idea della complessità dell'immagine rimane alla base della creazione: per gli artisti un'immagine non è mai neutrale, né appare mai in uno spazio neutro. L’arte di Irwin è complessa e ha un effetto traumatico e provocatorio traendo il suo humus direttamente da grafiche con forti connotazioni politiche e/o artistiche (fasciste, sovietiche, religiose, volkisch). Non esistendo lo spazio neutrale, il lavoro di Irwin diventa sempre più attento alle location stesse, sia negli spettacoli che nelle mostre. La cura delle loro performances diventa così parte dell’opera, come i pezzi stessi ivi rappresentati. All’interno del collettivo NSK Irwin lavora principalmente all’immagine pittorica delle produzioni dei Laibach (dischi, CD, mixed-media) caratterizzandone in maniera inconfondibile l’iconografia: implica poi la manipolazione delle masse attraverso emozioni forti provocate da un sapiente uso di simboli e disegni, atto magico-creativo che si manifesta concretamente nel reale. I maghi più potenti, concepiti in questo modo, sono quelli che catturano con maggior forza l’attenzione delle masse: gli artisti popolari ed i politici. Una volta che la natura della magia è dunque intesa come un metodo di impegno e manipolazione dell'immaginazione umana (piuttosto che come controllo delle forze soprannaturali) le implicazioni che nascono sono interessanti ed inaspettate. Vista sotto questa luce, la magia appare non solo potenzialmente reale, ma acquista anche caratteristiche di qualcosa di piuttosto familiare: il potere della persuasione e del fascino associato ai mass media. I processi intersoggettivi che essa afferma esistere sono alla base della comunicazione del nostro mondo di oggi, siamo tutti massa. E la massa da sempre viene controllata attraverso dei rituali che manipolano la fantasia.
Non possiamo dubitare che la NSK ed i Laibach adottino consapevolmente il ritualismo, basandosi sulla convinzione che il potere del rituale agisca sulla coscienza in modo primordiale e possieda anche una dimensione politica, o meglio, che il potere politico conduca più facilmente al totalitarismo quando viene emanato in modo rituale. E’ in tal modo che provoca profonde reazioni emotive, e non infrequentemente irrazionali. I concerti della band (anche se il termine è riduttivo) sono permeati, addirittura costruiti, in maniera molto simile ad un rituale arcaico, mentre la dialettica testuale ed il contenuto politico visivo della performance suggerisce la somiglianza tra i metodi magici e politici della persuasione.
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Visto sotto questa luce, è a mio avviso innegabile che l’operazione della NSK sia una forma di psicomagia (pensiamo ad Alejandro Jodorowsky), che a sua volta riflette la magia della persuasione politica. L'implicazione di quanto sopra accennato è che esiste un patto, per quanto ben nascosto, tra arte, politica e magia. Ciò significa  che un aspetto importante dello studio dell'esoterismo sta nel suo potenziale contributo alla comprensione e all'interpretazione di aspetti più ampi della realtà sociale, come la natura del potere politico e dell'indottrinamento ideologico, visti in una prospettiva nuova. I riferimenti esoterici sono sottilmente manifesti attraverso una potente iconografia politica, che li cela pur sbattendoli letteralmente in faccia: è un’operazione magico-rituale degna degli antichi sciamani europei, in cui la tribù si riconosceva inconsapevole ma al tempo stesso pienamente cosciente grazie all’appartenenza al clan stesso, vivificata dal sangue degli antenati e dagli animali totemici. In Laibach, e quindi nella NSK, è il cervo a farla letteralmente da “signore”. E’ lui la croce primigenia che si staglia naturalmente contro la modernità del capitale, nella sua purezza selvatica e divina: esotericamente la figura del Cristo è difatti legata al cervo, richiamo della divinità protoceltica Kernunnos, l’Apollo iperboreo. La correlazione tra arte, politica ed esoterismo nel contesto del progetto NSK è un tutt’uno che non può essere scisso, dobbiamo fare un atto di fede (se preferite di comprensione), per convincerci di questo.
E’ evidente che uno sguardo fortemente critico verso il modernismo occidentale contraddistingua sia Irwin che Laibach; il tutto partendo dal presupposto del lavoro collettivo più che da quello individuale. A conferma di ciò, nelle copertine dei dischi non vengono mai citati i nomi dei singoli musicisti. Analogamente, gli artisti-pittori di Irwin non firmano mai individualmente i loro lavori, ma utilizzano un bollo certificato che ha tutta la valenza magica del sigillo, più che del semplice logo aziendale. Questo è un primo indizio di quanto il lavoro magico svenga ‘attivato’ ad ogni produzione riservata al pubblico. La realtà consensuale a loro data in pasto viene smascherata e presentata in una forma elegante ed al tempo stesso inquietante attraverso un processo di riorganizzazione tipico del metodo di trasformazione alchemico: la pri-ma fase del processo è la nigredo associata alla dissoluzione, alla malinconia e all'immaginazione della morte. Nei testi dei Laibach l’intenzione è quella di esplorare la psicologia della massa e la logica della manipolazione attraverso le informazioni contenute nella musica, che corrisponde perfettamente alla definizione della magia come controllo volubile dell'immaginazione umana. La capacità di plasmare le forze di attrazione e di distruzione è infatti quella che viene tradizionalmente assunta dai maghi.
Un metodo artistico efficace, spesso impiegato da NSK, consiste nell'utilizzo di significanti e frammenti di cultura popolare già esistenti e di riorganizzarli in modo da rendere visibili le loro apparentemente nascoste tendenze totalitarie. Questo è un processo che i Laibach stessi definiscono “la questione dell'alchimia”. Il meccanismo che lega immagine e musica è spesso criptico, proprio perché lavora su piani diversi ma complementari: gli occhi vedono qualcosa che accende la speranza dell’albedo, la seconda fase che emerge dalla grafica (ed ecco la copertina di ‘Sympathy for the Devil’ dove campeggia una felice famiglia germanica sigillata dai simboli della NSK). L’inconfondibile voce cavernosa del cantante scandisce le parole al ritmo della nigredo mentre le parole della canzone anelano alla purificazione di chi ascolta. Ecco quindi il passaggio metapolitico (come atto magico di persuasione) dato da una coin- cidenza degli opposti che fonde l'immagine e il testo associati a ciò che normalmente è considerato un ossimoro. NSK e Laibach decostruiscono costantemente le certezze artistiche e politiche rendendole ambigue attraverso il riarrangiamento (remix) e l’interpretazione personale del collettivo. L'alchimia è il metodo con cui le sostanze vengono portate alla perfezione o almeno ad uno stato “superiore” prima di scomporre le loro parti più semplici e poi ricostruirle.
I metodi impiegati da NSK condividono questo approccio, in quanto il loro obiettivo ultimo è ricreare. La pittura, il design, il teatro, la musica concorrono insieme alla creazione non del nuovo uomo, ma degli uomini nuovi come collettività. Come entità biologica terrestre determinata da arte, politica e magia. Esorcismo e rigenerazione sono elementi presenti sin dagli albori (nel brano Vade Retro contenuto nel disco Nova Akropola per esempio). Il recupero di un'anima persa è l'obiettivo tipico della guarigione sciamanica, tornando alla dimensione tribale cui si faceva cenno all’inizio. Come lo è della religione: nell'alchimia cristiana l'albedo consiste nella Resurrezione di Cristo dopo la Passione e il sacrificio sulla croce, simbolo eletto dallo stemma/sigillo del NSK, sinonimo della liberazione dell'anima. In piena analogia con l'obiettivo della magia bianca, anche se traspare ancora una volta come speculare. Nel mondo della NSK l'arte è politica e la politica è magia; una magia dove i simboli si mescolano alle emozioni e dove i sogni generano a loro volta simboli. Nella loro fusione si realizza la Grande Opera. L'obiettivo finale della missione è l'obiettivo (utopico?) della rigenerazione, la rubedo: "Noi siamo gli ingegneri dell'anima umana", cantano i Laibach. Ai nostri sensi l’ardua sentenza.
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