Fera Emanuela
pag 494
Bergamo, 1971
Referenze: Studio d’Arte San Tomaso (Bergamo) - Galleria Immagini Spazio Arte (Cremona) - Galleria Il Collezionista (Roma) - Domicilio: 24052 Azzano San Paolo (Bg) - Via G.Leopardi, 7
Cell. 3394303707 - Email: emafera@tiscalinet.it - Web: www.arsmedia.net/fera
Formazione artistica: maturità in disegnatrice e stilista di moda - corsi di specializzazione nelle arti visive
Pittrice/Scultrice/Poetessa: astratto poetico - Tecnica: mista, opere polimateriche con inserti naturali
Soggetti: spazi evanescenti, dimensioni fluttuanti - Quotazione: da €500,00 a €3.000,00
Mostre e Rassegne d'Arte: Prestigiosi sono i riconoscimenti ottenuti in premi nazionali ed internazionali tra i quali il 1° Premio della Lupa 2013 sezione informale-astratto e nomina a neo Accademico per le Scienze Applicate nel 2014 a Roma. Ha partecipato, su invito, a numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero e sue opere sono in collezioni private e pubbliche. Recentemente a Firenze al Museo Bellini; a Capri al Museo Fondazione Cerio; a Roma al Complesso Museale l’Agostiniana; a MonteCarlo all’Hotel de Paris; a Roma all’Università la Sapienza, alla Biblioteca Nazionale, nella Sala del Bramante-Piazza del Popolo e al Palazzo della Cancelleria Vaticana; a Genova al Galata Museo del Mare e al Palazzo Stella; a Milano al Palazzo della Permanente; a Venezia all’Officina delle Zattere e al Palazzo Albrizzi Capello; a Tivoli alla Scuderie Estensi; a Mantova al Museo Francesco Gonzaga; a Roma presso la Basilica Papale di San Paolo Fuori le Mura, con presentazione della sua opera presso la Camera dei Deputati, Palazzo Montecitorio e nel Complesso del Vittoriano, Ala Brasini - a Roma alla Galleria del Cembalo Palazzo Borghese. Sue opere sono in collezioni private e pubbliche. Presente in rinomati annuari d’arte moderna e contemporanea, cataloghi e riviste, nel 2016 sul Catalogo Mondadori n. 51 e sull’importante Atlante dell’Arte Contemporanea edito De Agostini.
Critica: “La sintassi narrativa di Emanuela Fera raggiunge apicalità coloristiche e materiche che si sostanziano in opere a tecnica mista dove la luce e il movimento diventano gli elementi su cui s’incardina una poesia immaginativa di raro sapore evocativo. Un movimento ondulatorio e concentrico, contraddistingue questi lavori che, come una sinfonia perfetta, si accendono di cromie che pervadono lo spazio secondo una dolcezza davvero infinita. Quella dell'artista bergamasca è infatti una rappresentazione che guarda all’idea dell’essere come fulcro per una declinazione metaforica nella quale nulla è lasciato al caso, ma che anzi si carica di significati che il fruitore viene chiamato ad osservare continuamente. Emanuele Fera è dunque protagonista, ancora una volta, di un percorso creativo nel quale l'evanescenza come la rifrazione sono sinonimo di un sentire che guarda alla profondità della materia attraverso il gesto che si fa osmosi, che si fa movimento concentrico nel quale leggere la volontà dell'artista di pervenire a una perfetta sintesi formale.”
Critico e Storico d’Arte Simone Fappanni
Referenze: Studio d’Arte San Tomaso (Bergamo) - Galleria Immagini Spazio Arte (Cremona) - Galleria Il Collezionista (Roma) - Domicilio: 24052 Azzano San Paolo (Bg) - Via G.Leopardi, 7
Cell. 3394303707 - Email: emafera@tiscalinet.it - Web: www.arsmedia.net/fera
Formazione artistica: maturità in disegnatrice e stilista di moda - corsi di specializzazione nelle arti visive
Pittrice/Scultrice/Poetessa: astratto poetico - Tecnica: mista, opere polimateriche con inserti naturali
Soggetti: spazi evanescenti, dimensioni fluttuanti - Quotazione: da €500,00 a €3.000,00
Mostre e Rassegne d'Arte: Prestigiosi sono i riconoscimenti ottenuti in premi nazionali ed internazionali tra i quali il 1° Premio della Lupa 2013 sezione informale-astratto e nomina a neo Accademico per le Scienze Applicate nel 2014 a Roma. Ha partecipato, su invito, a numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero e sue opere sono in collezioni private e pubbliche. Recentemente a Firenze al Museo Bellini; a Capri al Museo Fondazione Cerio; a Roma al Complesso Museale l’Agostiniana; a MonteCarlo all’Hotel de Paris; a Roma all’Università la Sapienza, alla Biblioteca Nazionale, nella Sala del Bramante-Piazza del Popolo e al Palazzo della Cancelleria Vaticana; a Genova al Galata Museo del Mare e al Palazzo Stella; a Milano al Palazzo della Permanente; a Venezia all’Officina delle Zattere e al Palazzo Albrizzi Capello; a Tivoli alla Scuderie Estensi; a Mantova al Museo Francesco Gonzaga; a Roma presso la Basilica Papale di San Paolo Fuori le Mura, con presentazione della sua opera presso la Camera dei Deputati, Palazzo Montecitorio e nel Complesso del Vittoriano, Ala Brasini - a Roma alla Galleria del Cembalo Palazzo Borghese. Sue opere sono in collezioni private e pubbliche. Presente in rinomati annuari d’arte moderna e contemporanea, cataloghi e riviste, nel 2016 sul Catalogo Mondadori n. 51 e sull’importante Atlante dell’Arte Contemporanea edito De Agostini.
Critica: “La sintassi narrativa di Emanuela Fera raggiunge apicalità coloristiche e materiche che si sostanziano in opere a tecnica mista dove la luce e il movimento diventano gli elementi su cui s’incardina una poesia immaginativa di raro sapore evocativo. Un movimento ondulatorio e concentrico, contraddistingue questi lavori che, come una sinfonia perfetta, si accendono di cromie che pervadono lo spazio secondo una dolcezza davvero infinita. Quella dell'artista bergamasca è infatti una rappresentazione che guarda all’idea dell’essere come fulcro per una declinazione metaforica nella quale nulla è lasciato al caso, ma che anzi si carica di significati che il fruitore viene chiamato ad osservare continuamente. Emanuele Fera è dunque protagonista, ancora una volta, di un percorso creativo nel quale l'evanescenza come la rifrazione sono sinonimo di un sentire che guarda alla profondità della materia attraverso il gesto che si fa osmosi, che si fa movimento concentrico nel quale leggere la volontà dell'artista di pervenire a una perfetta sintesi formale.”
Critico e Storico d’Arte Simone Fappanni