Giovanni Fattori

Giovanni Fattori - Ritratto di buttero - 1882-1885 olio su tavola - 40x 30 cm - collezione privata Giovanni Fattori - Ritratto di buttero - 1882-1885 olio su tavola - 40x 30 cm - collezione privata
Una rivoluzione in pittura.
Fino all’11 gennaio 2026
200 anni e oltre 200 opere a Villa Mimbelli
Il Museo Civico “Giovanni Fattori” di Livorno riapre dopo il restauro

di Silvana Gatti

La città di Livorno, nel giorno del compleanno di Giovanni Fattori (Livorno, 6 settembre 1825 - Firenze, 30 agosto 1908), il 6 settembre ha avviato le celebra- zioni dedicate al Maestro e al suo bicentenario con una grande mostra a Villa Mimbelli, recentemente restaurata, sede del Museo civico dedicato al pittore.
01 GiovanniFattori LungomareAntignano 1894 MuseoCivicoGiovanniFattori LivornoL ’evento comprende un percorso per scoprire i luoghi fattoriani e una serie di appuntamenti. Il Comune di Livorno ha avviato un ricco programma di promozione culturale dedicato alla figura di Giovanni Fattori, un progetto indirizzato a varie fasce di pubblico, dai piccoli alle famiglie, dai giovani agli adulti, articolato in diverse iniziative promosse direttamente dall’ Amministrazione comunale o realizzate in collaborazione con realtà associative del territorio. Il primo passo del progetto di W FATTORI è stato la riapertura del Museo Fattori, cha annovera la più completa collezione permanente dedicata al pittore livornese, e la trasformazione di Villa Mimbelli e del suo parco in un centro culturale capace di coniugare bellezza, memoria e innovazione, per una piena integrazione nel tessuto culturale e sociale della città. Villa Mimbelli è stata riaperta infatti dopo un periodo di chiusura dedicato ai lavori di restauro, realizzati proprio in vista di questa straordinaria occasione.
La mostra, a cura di Vincenzo Farinella, annovera numerosi dipinti che immergono i visitatori in un’atmosfera magica con scorci marini, cavalli, campi e contadini, insieme ai soldati e all’Italia del Risorgimento e ancora tamerici salmastre, covoni di fieno, pescatori, donne, nuvole vaporose e buoi poderosi, inondati dal sole e avvolti in cieli pieni di luce. Dipinti, disegni e acqueforti invitano a scoprire la rivoluzione pittorica di Giovanni Fattori, maestro dei Macchiaioli, amante della natura ma anche della vita sociale e militare. Un artista indipendente, vicino alla gente e lontano dalle mode passeggere, protagonista della storia.
Il percorso espositivo è articolato in sezioni che documentano la visione di un artista che ha saputo cogliere gli insegnamenti della pittura italiana e i
fondamenti del disegno senza tuttavia mai aderire ad alcuno stile, cercando sempre una via personale e originale, perché “l’arte libera soddisfa e consola e distrae”.

Cresciuto nella Livorno ottocentesca, città libera e ribelle, Giovanni Fattori fu testimone della resistenza popolare della città contro gli austriaci, vivendo da giovane patriota fedele agli ideali repubblicani e popolari. La sua arte documenta l’evoluzione storica di un’Italia che, da speranza rivoluzionaria, si fece monarchia unificata. Opere come Battaglia di Magenta e L’assalto a Madonna della Scoperta immergono il fruitore nell’atmosfera del Risorgimento vissuto dall’artista in prima persona. Nel periodo della maturità, Fattori si rifugia negli angoli segreti della Maremma trovando nella pittura, nella grafica e in particolare nell’acquaforte, un nuovo linguaggio. Oltre che pittore, Giovanni Fattori fu anche un eccezionale incisore, con uno stile personale che lo portò a realizzare oltre 200 lastre. Nella maturità trovò nell’acquaforte un linguaggio intimo e riflessivo, segnato da un naturalismo severo e da un verismo sociale profondo.
07 GiovanniFattori Pagliaio 1880ca MuseoCivicoGiovanniFattori LivornoLa mostra è imperdibile per gli amanti della natura toscana, immortalata da Giovanni Fattori in dipinti che raffigurano la campagna e il mare nella loro sfolgorante bellezza, e il fermento di un periodo storico attraverso l’umanità dei suoi protagonisti. Opere come Lungomare di Antignano riflettono la bellezza della terra toscana con il mare che si estende sino all’infinito. L’occhio del fruitore viene trasportato verso l’orizzonte dove una barca a vela culla il pensiero che si fa sogno. Il calore dell’estate è reso magistralmente attraverso colori caldi, macchie, ombre, sembra quasi di sentire il profumo del fieno appena falciato in opere quali Pagliaio, dove è un covone di fieno il protagonista assoluto del quadro, a evocare la fatica del contadino che, a fine giornata, non è presente nel dipinto in quanto è andato a riposare. L’essenza della vita contadina, intrisa di sudore, è tutta lì, in quel campo arato, in quel covone solitario che pare ricordare il profilo di un contadino stanco. Una vita intrisa di fatica si riflette anche nei ritratti quali Il buttero, dal volto segnato ma dagli occhi di un azzurro scintillante che rispecchiano un carattere forte e la fierezza di un uomo attaccato alla sua terra. Mandria maremmana racchiude in un quadro il duplice aspetto della vita. Mentre in primo piano i butteri guidano la mandria di buoi, lavorando alacremente, sullo sfondo il mare evoca un senso di fuga e di libertà, grazie alle barche a vela che si lasciano trasportare dal vento.
La volontà di Giovanni Fattori di rappresentare la natura attraverso macchie di colore, con pennellate che danno vita a una “tarsia cromatica semplicissima e luminosa” - secondo le parole di Vincenzo Farinella - oltrepassa la tecnica tradizionale e lo rendono il protagonista principale del movimento dei Macchiaioli, precedendo di almeno un decennio il vicino intento degli Impressionisti francesi.
La mostra livornese raccoglie un importante nucleo di opere allestite seguendo un ordine cronologico attraverso 24 sale e creando, secondo il progetto dell’architetto Luigi Cupellini, un dialogo armonico tra i capolavori di Fattori, gli arredi e le architetture degli ambienti di Villa Mimbelli. Una sintonia che rende omaggio all’artista e al museo che porta il suo nome.
Un’occasione unica per scoprire “la rivoluzione di Fattori” attraverso grandi e piccole opere e alcune curiosità come il primo dipinto conosciuto dell’artista, il prezioso Ex voto, restaurato per l’occasione e abitualmente custodito nel Santuario di Santa Maria delle Grazie di Montenero di Livorno, dove riposano le spoglie di Fattori. Realizzato intorno al 1848, racconta di un uomo che, caduto da cavallo, miracolosamente si salvò e che per questo chiese al giovane e sconosciuto pittore un quadro come ringraziamento.
Per la prima volta è anche esposto il dipinto “bifronte” che raffigura Una carica di cavalleria a Montebello. Una grande scena di battaglia, dipinta su tela nel 1862, che un intervento di restauro ha rilevato avere sul verso l’abbozzo di una composizione storica di tema mediceo, avviata da Fattori alla fine degli anni ‘50 e poi abbandonata. L’analisi condotta ha permesso di ricostruire come lo stesso Fattori stese una spessa mano di pittura grigia sulla composizione originaria per poi girare la tela e abbandonare il soggetto romantico per raccontare, come poi sarà caratteristica della sua produzione, i grandi fatti della storia d’Italia a lui contemporanea e della sua unificazione. Il dipinto, realizzato per la città di Livorno grazie a una sottoscrizione pubblica dei cittadini livornesi, prima opera di Fattori a entrare nelle collezioni cittadine e ora finalmente resa visibile al pubblico su entrambi i lati della tela, rappresenta un momento di svolta fondamentale nella pittura ottocentesca. Un vero e proprio “documento” di storia dell’arte poiché racconta il passaggio dalla prima maniera fattoriana alla “rivoluzione” che questa esposizione dimostra.
Anche il dipinto Ciociara. Ritratto di Amalia Nollemberger (1880-1881) è tra le opere più raramente esposte, visibile per la prima volta dal 2016. In questo dipinto è raffigurata la giovane governante di cui il pittore si innamorò dando vita a un forte legame sentimentale seguito da una controversa vicenda personale, a causa della differenza di età. Una testimonianza della grande umanità di Giovanni Fattori che, in una lettera appassionata, scrive alla sua amata: “Io pure vedo il tuo ritratto, ora non ci ho altro - e lo bacio - anche la ciociara che mi sta davanti mi ricorda di te”.
Il ricco percorso è reso possibile, oltreché dall’importante patrimonio del Comune di Livorno, anche attraverso una serie di prestiti da istituzioni e da collezioni private, caratteristica quest’ultima che rende la mostra ancora più straordinaria, grazie alla possibilità di poter vedere dipinti di norma non accessibili.
Oltre a Fattori, in mostra, alcuni dei suoi maestri come Giuseppe Bezzuoli e Enrico Pollastrini, diversi amici artisti come Nino Costa, Niccolò Cannicci, Egisto Ferroni e Francesco Gioli, insieme ad alcuni allievi come, su tutti, Plinio Nomellini. Infine Amedeo Modigliani e Giorgio Morandi, due pittori che guardarono profondamente a Fattori come esempio di stile e di umanità. Con questa mostra l'intenzione dell'Amministrazione Comunale è di proseguire nel percorso di valorizzazione dei grandi talenti livornesi, da Modigliani a Mascagni, e Fattori, da Caproni a Piero Ciampi.
Giovanni Fattori. Una rivoluzione in pittura è promossa e organizzata dal Comune di Livorno con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana, in collaborazione con l'Istituto “Matteucci” di Viareggio, Fondazione Livorno, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Fondazione LEM e grazie al contributo di Banca di Credito Coope- rativo di Castagneto Carducci ScpA, ASA S.p.a e Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno. Sponsor tecnici: Howden SpA, Coop Culture, Itinera e Agave.
13 GiovanniFattori Mandria Maremmana 1893 Museo Civico Giovanni Fattori LivornoIl progetto è corredato da un catalogo, Dario Cimorelli Editore, che presenta un approfondito saggio di Vincenzo Farinella, insieme ai contributi di Carmen Belmonte, Giorgio Marini, Giorgio Bacci, Silvio Balloni, Mattia Patti, Francesca Pullano e Andrea Baldinotti, arricchito da un ampio apparato iconografico.
La rassegna non è quindi solo una celebrazione artistica in occasione dei duecento anni dalla nascita del pittore, ma un primo passo verso la rigenerazione culturale di un bene comune. Un programma che prevede l’apertura di un punto ristoro all’interno del parco e il ripristino funzionale del Piccolo Teatro Storico, per ospitare eventi, letture, spettacoli e incontri culturali, oltre alla valorizzazione di altri spazi come i Granai di Villa Mimbelli, sede permanente del Museo Mediceo, che con un’ampia collezione di opere, documenti e reperti testimoniano il ruolo cruciale della dinastia dei Medici nella fondazione e nello sviluppo di Livorno, oltre al bookshop, alla Biblioteca d’Arte e alla ludoteca. I luoghi di Fattori è un evento a largo spettro che coinvolge piazze, strade, edifici storici e scorci cari al maestro livornese: una proposta immersiva tra arte e territorio. È possibile scoprire o riscoprire luoghi vissuti negli anni, come la Casa natale dell'artista, il Duomo, il Teatro San Marco, ma anche spazi evocativi come la statua di Fattori a Largo del Cisternino, fino ai paesaggi immortalati nei suoi dipinti, come la Tamerice d’Antignano o i Bagni Palmieri. L’iniziativa, realizzata dal- la cooperativa Agave, in collaborazione con una rete di partner tra cui il Gruppo Labronico, non si limita a raccontare la biografia dell’artista, ma propone una visione più ampia della società, dei personaggi, dei luoghi e del contesto storico che hanno influenzato Fattori.
Un approccio multidisciplinare che unisce cultura e turismo, creando nuovi spunti narrativi. I luoghi chiave del percorso sono segnalati da targhe interattive con QR Code, attraverso cui sarà possibile accedere a un sito dedicato con contenuti testuali e audio, per un’esperienza coinvolgente e autentica. Il progetto prevede anche un programma di visite guidate pensato per tutte le età.

Foto 1: Giovanni Fattori - Lungomare di Antignano - 1894 - olio su tela, 60 × 100 cm - Museo Civico Giovanni Fattori - Livorno
Foto 2: Giovanni Fattori - Pagliaio, ca 1885 - olio su cartone - 24× 42 cm - Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno
Foto 3: Giovanni Fattori - Mandria maremmana - 1893 olio su tela, 200×300 cm - Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno
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