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Intervista a
Alessandro Di Carlo
a cura della redazione
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Divertente e corrosivo, rocambolesco e travolgente, Alessandro Di Carlo abbraccia, provoca, emoziona, e perché no, spiazza i propri spettatori.
Trascinante come solo lui sa essere, si tuffa a capofitto in quel gran mistero umano che è il divertimento, pronto a sorprendere ed entusiasmare il pubblico in televisione così come in teatro.
Un cantastorie dei nostri giorni capace di trasmettere la gioia di una risata liberatoria.
Romano classe 1966, è indubbiamente un grande artista di teatro. Un talento a 360 gradi, limpido, cristallino, eclettico, forse l’unico della sua generazione che sa passare dal comico al drammatico, dalla commedia al noir, dal cabaret al tragico, dal cantato al recitato. In questi anni lo abbiamo visto ed apprezzato sul piccolo e grande schermo, in teatro e in radio.
Da 28 anni colleziona riconoscimenti ma soprattutto tanto calore da parte del pubblico che lo segue fedelmente in tutt’Italia e sul web in “Pillole di Follia”.
Dal 14 Marzo sarà in scena al teatro Ciak di Roma, dopo il grande successo del Sistina, con lo spettacolo “Superleggero tra guantoni e papillon”.
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Quasi 30 anni di carriera, hai lavorato con i grandi nomi della televisione italiana e in noti programmi comici come Zelig cosa ne pensi della comicità in tv?
La comicità in tivù dipende da quale “scuderia” appartieni, l’arte libera è quasi impossibile...
Teatro o web?
Sono due linguaggi diametralmente opposti, da una parte l’emozione pura del Talento in Teatro, dall’altra la comunicazione elettronica, fredda e nevroticamente super veloce. L’importante rimane sempre comunicare.
Cosa rappresenta Superleggero nel tuo percorso artistico?
SUPERLEGGERO è per me un meraviglioso ritorno all’Intrattenimento puro, scanzonato, allegro, umano e poetico.
Alessandro Di Carlo e il pubblico, negli anni cosa è cambiato nel tuo approccio ai fan che ti seguono in tutta Italia?
L’approccio con le persone in giro per l’Italia, per quanto mi riguarda, non è mai e dico mai cambiato. C’è sempre una linea guida che è quella dell’Empatia, una sorta di “Banchetto Comico” che ci fa riconoscere come Esseri Umani.
E nella tua città?
Nella mia Città è come il resto del Paese: grandi risate, grande affetto, grande voglia di star bene attraverso una risata liberatoria e speranzosa!