Super Eroi ...tra il Bene e il Male!

Chi di noi, da bambino, non si è appassionato davanti ad una scatola di Lego? Personalmente ne andavo pazza!... tanti tanti mattoncini colorati di diverse misure con cui si poteva costruire di tutto… anche la casa dei nostri sogni! Ed ora eccoli qua… nel cuore pulsante di Roma, in Trastevere, a far bella mostra di loro stessi nel Palazzo degli Esami, trasformato per l’occasione in una vera e propria Gotham City. Entrando in mostra si viene subito letteralmente coinvolti dal “sorprendente”; ci si ritrova infatti immersi in una atmosfera incredibile che fino a pochi istanti prima faceva parte solo del nostro “immaginario”. Ed è ciò che Nathan Sawaya (ex avvocato aziendale a New York convertitosi poi all’Arte) è riuscito a creare facendo un uso magistrale solo dei suoi mattoncini colorati Lego, realizzando più di 120 opere originali, a volte simpaticamente attraenti ed altre fortemente inquietanti, ma tutte “magistralmente” realizzate. Ed è questo il tema su cui ha concentrato la sua attenzione nel realizzare questa mostra… l’eterno “dissidio” tra “il bene e il male”.Super eroi 2 Mostra questa, come ci ha illustrato il giornalista Alberto Matano, che ha abilmente condotto la Conferenza Stampa, è stata già presentata con successo a Sydney, Londra, Madrid e presto sarà anche a Parigi. Rivivono infatti, come per magia, eroi come Super Man - Flash Gordon – Wonder Woman e numerosi altri…eroi che con le loro imprese ci hanno fatto sognare… e continuano a farlo!. Nathan Sawaya è già stato in Italia ottenendo un successo da record e ritorna con questa mostra nella capitale…ma vediamo chi è Nathan! Egli è riconosciuto come uno dei massimi esponenti dell’arte contemporanea avendo creato una nuova dimensione e unendo POP ART e SURREALISMO... e vale pertanto ricordare che le sue opere erano in primo piano sul “tappeto rosso” durante la diretta degli Oscar 2015 quando, non a caso, la sua statuetta di Lego venne fotografata nelle mani di Emma Stone, Oprah, Neil Patrick e “last but not least” Meryl Streep. Sawaya ha inoltre anche collaborato con Lady Gaga nella realizzazione di un video per l’album ARTPOP, in cui compare Yellow. Possiamo quindi affermare che da quando, nel 2007 ha debuttato con la sua prima mostra personale, egli, con i suoi lavori, ha attratto l’attenzione tanto dei critici d’arte quanto dei nuovi talenti del Pop. Sawaya è il primo artista ad aver trasformato un gioco popolare come quello dei mattoncini Lego in opere tanto belle quanto affascinanti. Lo vediamo posizionare e disegnare con meticolosità ogni singolo mattoncino, trasformando i pezzi Lego in vere e proprie opere d’arte. Si dedica al raggiungimento della perfezione facendo sì che uno dei giochi più famosi e popolari del mondo sia elevato all’eccellenza. La sua “THE ART OF THE BRICK” è stata definita dal CNN come una delle mostre “da vedere”… quindi, “da non perdere”, continuando altresì ad ispirare la creatività di molti… facendoli sentire “artisti”, ed il che non è poco, dato che Sawaya continua a superare i record di presenze di visitatori, rammentandoci di lasciar correre la nostra fantasia “a briglia sciolta” ogni qualvolta estraiamo i mattoncini dalla scatola; una bellissima emozione questa, non solo per i piccoli ma soprattutto per i grandi! Ci scuote e ci ricorda del bambino insito in ciascuno di noi, che ci svolazza intorno con la stessa “leggerezza” di Peter Pan...o si tratta forse della sua “sindrome”? Chissà!?! ... allora sia la benvenuta! Assistendo alla Conferenza Stampa che ha avuto luogo a Roma il 30 Novembre scorso e guardando meglio e da vicino Nathan Sawaya ci si aspettava che, da un momento all’altro, anch’egli deponesse i suoi inesistenti occhiali, si sbottonasse la camicia per mostrarci, finalmente il suo occultato simbolo di Super Eroe!!! Super eroi 4Ma, ci domandiamo, quanto tempo ci sarà voluto per realizzare una mostra come questa?... e quanti mattoncini ha impiegato? “In questa mostra – ci ha risposto – sono esposte più di centoventi opere e mi ci sono voluti circa diciotto mesi per realizzarle, per cui ho vissuto un anno e mezzo circondato da Super Eroi… buoni e cattivi! Circondato quindi da circa due milioni di mattoncini, ma sappiate che nel mio studio – precisa Nathan - ne ho più di sette milioni e mezzo… mi piace tenerli sempre a portata di mano, cosi se decido di lavorare ad un grosso progetto non devo preoccuparmi di procurarmeli!”. “Ma glieli regalano?”, gli è stato chiesto, “No!- ha risposto – Li compro!” .
Il Curatore italiano della mostra Fabio Di Gioia, si è così espresso: “Super eroi, è un fortunato connubio tra la fantasia e capacità dell’artista nei confronti di un mondo alternativo, nel quale proprio con gli eroi del bene e del male abbiamo combattuto da piccoli, preparandoci a combattere poi, nella lotta della vita!”.
Cinzia Guido - Assessore del Primo Municipio romano, afferma invece che la Capitale ha bisogno di iniziative come questa nel centro storico proprio perché grazie a questa mostra veniamo proiettati finalmente nello scenario dell’ Arte Contemporanea Internazionale. Noi vogliamo una città viva e Roma è da sempre consacrata nell’immaginario mondiale, data la sua storia millenaria. In fondo, i Super Eroi altri non sono che una attualizzazione del Pantheon, degli dei e della cultura classica antica, ed è perciò interessante vedere come si rideclinano eternamente alcuni valori, alcuni ruoli, proprio per il fatto che questa mostra nasce da una riflessione sul “bene e male”… cosa questa, quanto mai attuale!”. Interessantissimo inoltre, l’intervento dello scrittore e critico d’Arte Sergio Gaddi a cui è stato chiesto cosa lo avesse di più appassionato in questa mostra. “È un tema che attraversa tutta la Storia dell’Arte – ha risposto – ed è indissolubilmente legato al concetto di “meraviglia”, al concetto di “stupore” che, per noi italiani, è un concetto molto importante; Super eroi 7nasce all’inizio del ‘300 con Giotto, quando cioè le persone dell’epoca entrarono per la prima volta nella Cappella degli Scrovegni a Padova e videro infatti ciò che non avevano mai visto prima in quanto fino ad allora l’arte era piatta, bidimensionale, senza corpo e senza volume... bizantina! Giotto, inventore della modernità, è il primo che crea i “fisici”, la “carne”, rappresenta le “pulsazioni” per dei “sentimenti”, per come veramente essi sono, e questo elemento di stupore attraverserà tutta la storia dell’Arte… la POPART la sublima, nutrendosi di questi miti contemporanei, portandola ad un vero contatto con la realtà! Così Sawaya, dimostra, usando in modo sublime i suoi mattoncini colorati, riconducendoci alla “meraviglia”. Il Super Eroe è qualcuno che ha una propria identità… la trasmette su qualcosa, trasformandola e creando un’altra identità, semplice, comprensibile, quotidiana! Possiamo inoltre definire l’arte di Sawaya una sorta di “democratizzazione” dell’arte perché permette a tantissime persone di realizzarsi e di connettersi all’arte e alla sua creatività!”
Ma... una riflessione nasce spontanea: totalmente immersa nella straordinaria kermesse dei Super Eroi di Nathan Sawaya, mentre curiosa ed affascinata girovagavo tra le sue creature legate al mondo dell’immaginario, non ho potuto non ricordare il meraviglioso libro di Carol Pearson “Risvegliare l’Eroe dentro di noi”, una lettura che mi ha sempre affascinata. In questa mostra sono espressi infatti i vari aspetti dell’eroicità... degli eroi di tutti i giorni che alacremente si muovono nella fantasia della vita e mi domando pertanto, qual’è il nostro Super Eroe interiore? Quale aspetto val la pena nutrire, al fine di maturare il nostro percorso verso la Perfettibilità, l’Eccellenza e la Super Energia?
Concludendo…Nathan Sawaya ha voluto ricordarci una battuta molto nota di Batman, quando gli fu chiesto quale fosse il suo Super Potere ed egli rispose: “Io sono ricco!”. Allora noi ci chiediamo: “Ma questo Super Potere, “la ricchezza”, quanto incide?”… e Nathan ci ha risposto: “Non credo ci sia bisogno di questo Super Potere per un artista… credo che chiunque possa diventare “artista”, non c’è bisogno di mezzi finanziari… io uso mattoncini Lego. Quando il bambino costruisce qualcosa con i Lego, non gli si dà peso e si pensa che si possa smontare come se niente fosse… ma, per il bambino, quella è un’opera d’arte vera e propria!”. Grazie Nathan Sawaya!