Donatella Marraoni: “In nome di mio padre”

“La mia Arte parla di Donne, narra una storia, tutti quei messaggi che la donna manda al mondo per trovare una posizione nella vita e nei confronti dell’uomo che ha scelto”
Marraoni 2Il caos, l’oblio… la sensualità che avvolge i tormenti dell’anima, la visione indecente e astratta di un mondo prettamente femminile… Questo è l’affascinante ritratto di Donatella Marraoni, una delle più originali artiste contemporanee. Nasce a Foligno nel 1972 ed inizia il suo affascinante viaggio nel mondo dell’arte nel 1995 quando suo padre la iscrive di nascosto all’Accademia di belle Arti di Perugia, pregandola subito dopo di dare l’esame di ammissione da privatista. Nonostante Donatella avesse sempre disegnato e dipinto nella sua infanzia, non avrebbe mai pensato che suo padre la indirizzasse in un futuro così incerto, astratto ed incompreso come quello dell’Arte. Nonostante i limiti razionali dettati dalle scelte intraprese, Donatella supera l’esame di ammissione e si diploma subito dopo tre anni nel 1998 con il massimo dei voti. Nello stesso anno si trasferisce a Londra e ci rimane fino al 2003 assorbendo correnti e movimenti artistici del luogo; scelta impulsiva per crescere artisticamente e mettersi costantemente alla prova. Per dieci anni cerca di incastrare la pittura con un suo nuovo impiego nel settore commerciale anche se, di notte, si rifugia a dipingere nelle gallerie di Wimbledon. Una vita serena, per certi aspetti realizzata, fino a quando una bruttissima malattia le porterà via nel 2007 quel faro che le ha sempre illuminato la strada, il suo vero ed unico sostenitore: suo padre. Donatella cambia così la sua visione di vita, stringe nel petto quel dolore troppo forte da accettare, fino a quando proprio da esso ne trae la forza per realizzare quel sogno condiviso, con la determinazione di affermarsi come artista per rendere e-terno quel nome che le ha dato negli anni amore e vita. La scelta di dedicarsi nell’arte a tempo pieno la porterà ad abbandonare definitivamente il suo lavoro nel settore commerciale nel 2013. Inizia così a credere fermamente nelle sue opere iniziando ad esporle in prestigiose gallerie private e sedi pubbliche ottenendo da subito importanti riconoscimenti e consensi della critica specializzata. Nel marzo del 2014 ottiene dal direttore della Galleria Selenograd e critico d’arte nella città di Mosca, il riconoscimento come artista che ha suscitato maggiore interesse da parte del pubblico. A suo padre furono dedicate le sue prime opere, missive e non dipinte: “Lettere di caffè”, dove l’artista racconta di se e si apre intimamente a lui mostrandogli quell’amore viscerale che vive solo negli occhi fieri di un figlio. Proprio grazie a lui, la cui vita era scandita fra lavoro in cantiere e Marraoni 3dalle poche ore trascorse in casa con le sue tre figlie, Donatella ha trovato gli strumenti per definire la sua visione artistica. Nascono cosi una serie di “muri ciechi”, opere realizzate con un ampio uso di cemento ed altri materiali edili, manipolati e stesi in strati spessi e rugosi. La genesi delle sue creazioni ha origine da quello che lei definisce “caos”… da quella scintilla di essenza che è la continuazione introversa della sua ricerca spirituale, che esplode infine in una astrazione mirata ad imprigionare una sensualità femminile nitidamente percettibile .
“è la donna con tutte le sue emozioni, con la sua voglia di essere capita, compresa ed amata”
Le sue opere sono immagini dell’immaginazione, caratterizzate da linee forti, veloci, non finite e graffianti volte a suscitare emozioni, narrare storie di vita usando mezzi di comunicazioni vari come olio, china, pigmenti, vetro, caffè e cemento. Il soggetto principale è la donna, protagonista in scene di amore,di attesa, di dolore, di desiderio, di perversione… avvolte tutte in un’essenza di grazia circoscritta da un realismo indefinito, senza tempo, dove i colori sono incisi nel cemento, come se l’artista volesse imprigionare quella bellezza, quegli stati d’animo e quell’amore sinuoso per l’eternità.
“La mia arte parla di Noi, l’uomo c’è, è il nostro compagno, la persona che abbiamo scelto, ma fondamentalmente siamo noi che dobbiamo trovare la nostra posizione nel mondo”.
L’artista usa spatole, livelle, materiali da costruzione e pennelli per catturare i ricordi di una passato che conserva nel cuore, come l’uso del caffè che fa assaporare oltre che ammirare le sue creazioni, rappresentando silenziosamente quel delicato momento di intimità e dialogo fra lei e suo padre.
“Uso il cemento per ringraziarlo, uso il caffè perché era la nostra bevanda preferita…e quando gli ripetevo storia dell’Arte iniziava tutto con una bella caffettiera sul fornello”.
Nei suoi volti è forte la componente autobiografica, con queste donne bellissime che emergono da fondali scuri, con negli occhi la forza e la luce di chi ha saputo usare i dolori della vita per diventare una donna Marraoni 4più forte, come lei dopo la perdita del suo amato padre. La sua arte racconta così negli anni una storia personale ed universale, unica nel suo genere, che induce ad una ricerca disperata di quel lato oscuro che abbiamo tutti dentro di noi e che secondo il suo messaggio artistico va esternato senza la paura di far leggere le innumerevoli sfumature della nostra anima. Bisogna esternare le emozioni, perché solo in quelle emozioni è racchiusa l’essenza della nostra vita.
“Dipingo per ricordare… Dipingo per non scordare…”
La sua prima mostra risale nel 1997 e da allora fino ad oggi ha partecipato a innumerevoli mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero riscuotendo un notevole successo.
Questo vortice immateriale che cattura la concretezza dell’anima è quell’inebriante caos che Donatella usa per raccontare la sua storia nel mondo… e proprio nelle sue opere, fra i muri di papaveri e cemento, c’è l’anima di quell’uomo che con orgoglio continua ad accompagnarla nella vita.
“Ben Venga il caos, perché l’ordine non ha funzionato” (Kraus)


Collaborazioni:
Saatchi Art
Esclusiva con ZANIN Venezia 1972
Gallerie di Rappresentanza:
Galeria Gaudì- Madrid, Spagna
Imago- Perugia,Umbria, Italia
Il Pozzo- Cortona,Toscana, Italia