Grandi Mostre. Maddalena. Il mistero e l’immagine

Musei San Domenico di Forlì.
Dal 27 marzo al 10 luglio 2022.

di Marilena Spataro

La prima stagione di questo anno dei Musei San Domenico di Forlì si inaugura con un’altra grande mostra dal titolo “Maddalena. Il mistero e l’immagine”, attraverso cui si indaga il mistero irrisolto della figura di Maria di Màgdala. La rassegna, che rimarrà aperta fino al 10 Luglio, è suddivisa in 11 sezioni, tra pittura, scultura, miniature, arazzi, argenti e opere grafiche, e consta di oltre 200 capolavori dedicati alla figura di Maddalena, donna e Santa, da sempre sospesa tra storia e leggenda. La mostra, a cura di Cristina Acidini, Paola Refice, Fernando Mazzocca, va dal III secolo d.c. al Novecento, snodandosi dai precedenti iconografici di epoca classica pre-cristiana, centrati sull’estetica del dolore e la teatralità delle emozioni, lungo il Medioevo il Rinascimento e il Barocco, fino alle rappresentazioni ottocentesche e novecentesche nelle quali la figura di Maddalena diviene emblema della protesta e del dramma di un’epoca.
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A lei, Maria di Màgdala, e al fascino del suo insondabile personaggio, l’arte, la letteratura, il cinema hanno dedicato centinaia di opere e di eventi. L’arte soprattutto, ponendola al centro della propria produzione, e dando vita a capolavori che segnano, lungo la trama del tempo, l’arte stessa e i suoi sviluppi. E come in uno specchio, ogni epoca l’ha guardata, guardandosi; l’ha contemplata, cercando l’ideale di sé, della propria immagine; l’ha sorvegliata e spiata, scoprendo i propri vizi dentro le proprie virtù.
“Con lei - osserva il direttore generale della mostra Gianfranco Brunelli - l’arte si è confrontata trovando occasioni interpretative per ridefinire volta a volta sé stessa e rappresentare il sentimento del proprio tempo, fino a trasformarla in un mito”.
Tra i grandi maestri presenti in mostra che i visitarori possono ammirare: Masaccio, Crivelli, Van der Weiden, Bellini, Perugino, Barocci, Savoldo, Mazzoni, Tiziano, Veronese, Tintoretto, Domenichino, Lanfranco, Mengs, Canova, Hayez, Delacroix, Böcklin, Previati, Rouault, Chagall, De Chirico, Guttuso, Melotti, Sutherland, Bill Viola.
Ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì e i Musei San Domenico, l’esposizione si avvale di un prestigioso comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci e della direzione generale di Gianfranco Brunelli. Il progetto espositivo porta in Italia capolavori provenienti dalle più importanti istituzioni nazionali e internazionali.
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Il percorso espositivo, curato nel suo allestimento dagli studi Wilmotte et Associés di Parigi e Lucchi & Biserni di Forlì, si articola all’interno della Chiesa di San Giacomo e delle grandi sale che costituirono la biblioteca del Convento di San Domenico è accompagnato da un catalogo edito da Silvana Editoriale.
Si ricorda come le grandi esposizioni forlivesi abbiano visto, a partire dal 2006, eventi espositivi apprezzatissimi da critica e pubblico, quali: Marco Palmezzano. Il Rinascimento nelle Romagne (2005-2006); Silvestro Lega. I Macchiaioli e il Quattrocento (2007); Guido Cagnacci. Protagonista del Seicento tra Caravaggio eReni (2008); Antonio Canova. L’ideale classico tra scultura e pittura (2009); Fiori. Natura e simbolo dal Seicento a Van Gogh (2010); Melozzo da Forlì. L’umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffaello (2011); Wildt. L’anima e le forme da Michelangelo a Klimt (2012); Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre (2013); Liberty. Uno stile per l’Italia Moderna (2014); Boldini. Lo spettacolo della modernità (2015); Piero della Francesca. Indagine su un mito (2016); Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia (2017); L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio (2018), Ottocento.
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L’arte dell’Italia tra Hayez e Segantini (2019); Ulisse. L’arte e il mito (2020), Dante. La visione dell’arte (2021) hanno portato 1.450.000 visitatori e un riconoscimento scientifico internazionale. Le mostre “L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio” e “Ulisse. L’arte e il mito” hanno vinto l’oscar del Global Fine Art Awards rispettivamente nelle categorie Best Renaissance, Baroque, Old Masters, Dynasties - Group or Theme (5° edizione del premio, 2019) e Best Ancient (7° edizione del premio, 2021).
Anche in questa occasione continua la preziosa collaborazione con Mediafriends, l’Associazione Onlus di R.T.I. Spa, Mondadori Spa e Medusa Film Spa, nel segno della solidarietà. Una collaborazione consolidata che ha consentito, nel tempo, di finanziare molti progetti sul territorio nazionale, senza dimenticare realtà complesse in aree del terzo mondo, grazie alla vendita dei biglietti di ingresso alla mostra.