"La macchina nel giardino"

25 gennaio – 24 aprile 2022 presso il Museo NMMU a Zagabria.
di Svjetlana Lipanović.

La grande mostra collettiva intitolata “La macchina nel giardino” è stata allestita presso Il Museo nazionale dell’arte moderna (Nacionalni muzej moderne umjetnosti – NMMU), a Zagabria, capitale della Croazia, e durerà dal 25 gennaio al 24 aprile 2022. Il titolo originale riporta quello del libro che ha scritto Leo Marx, storico americano: “The Machine in the Garden - Technology and the Pastoral Ideal in America”, nel 1964.
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L’autore e curatore dell’esposizione Klaudio Štefančić ha raccolto nelle ampie sale 54 opere custodite nel museo zagabrese ed anche altre tre prestate da: Museo dell’arte e dell’artigianato (Muzej za umjetnost i obrt ), Museo dell’arte moderna (Muzej moderne umjetnosti) e Collezione dott. Josip Kovačić (Zbirka dr. Josip Kovačić).
Il tema principale che collega tutti i dipinti sono le macchine e lo sviluppo tecnologico dall’inizio del ventesimo secolo fino a oggi. L’inarrestabile progresso industriale e le immagini della società moderna sono immortalati nelle tele firmate da: Atelier Tri, Vladimir Becić, Ivo Deković, Marijan Detoni, Jadranka Fatur, Vilko Gecan, Dubravko Gljivan, Griesbach e Knaus (l’officina), Karlo Mijić, Georg Hermann, Fréres Huguenin, Nina Ivančić, Hinko Juhn, Leo Junek, Slavko Kopač, Anka Krizmanić, Mihovil Krušlin, Nenad Opačić, Ivan Picelj, Vjenceslav Richter, Josip Seissel, Robert Šimrak, Miroslav Šutej, Frano Šimunović, Ernest Tomašević, Milivoj Uzelac, Vladimir Varlaj, Mladen Veža, Jelka Struppi Wolkensperg. Sarebbe difficile se non impossibile descrivere tutte le opere della ricca collezione, che oltre ai quadri comprende varie locandine, numerose targhe e altro. Come esempi rappresentativi si possono prendere alcuni quadri che simboleggiano bene il tema centrale della mostra.
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Uno di questi è sicuramente “Il sobborgo degli operai” realizzato da Anka Krizmanić nel 1912. Con olio su tela ha dipinto una veduta di Nova Ves, periferia della grande città nella quale l’insediamento di varie industrie aveva cominciato a cambiare il paesaggio.
La pittrice con occhio attento e disincantato dipinse la prima fabbrica rappresentata nell’arte croata, una vera novità all’inizio del secolo scorso. La realtà è descritta con tonalità spente, senza nessun abbellimento. Inoltre, la tecnologia collegata alle macchine assume un aspetto inquietante, un presagio preoccupante per il futuro dell’umanità.
Marijan Detoni nel 1939 creò il quadro “La stazione ferroviaria”. La sua visione è diversa poiché vede nell’edificio un simbolo di progresso ottenuto con lo sviluppo della rete ferroviaria, una utile innovazione per velocizzare il trasporto.
“I platani” opera del pittore Milivoj Uzelac, datata 1933, è dedicata all’automobile. Fino allora, un soggetto poco rappresentato come l’automobile all’improvviso acquista importanza notevole, dato che le macchine e le persone vivono in simbiosi nella società moderna.
L’intenzione dell’artista fu quella di descrivere anche un viaggio notturno immerso nelle varie tonalità del colore verde, rischiarato con la luce debole dei fari.
Altre opere raccontato diverse interpretazioni di cambiamenti tecnologici che si sono succeduti, con una grande accelerazione, dal 1900 in poi. La visita per ammirare la magnifica esposizione - molto ben curata - è un tuffo pieno di nostalgia nella memoria collettiva e nella ricerca del tempo passato.