I Tesori del Borgo
L'Abbazia di Pomposa
Gioiello di arte, storia, fede e cultura, incastonato nella Valle del Delta del Po
A cura di Marilena Spataro
Le foto sono di Andrea Bonazza
GFC, Gruppo Fotoamatori codigoresi.
Scrigno d’arte, di fede, di cultura e di storia millenaria, l’Abbazia di Pompo- sa, definita “monasterium in Italia princeps” da Guido monaco, inventore della notazione musicale, fu centro propulsore del sapere. Incastonata nel cuore del Delta del Po, snodo nevralgico anche per i pellegrini romei, nell’anno 1001, ottiene il conseguimento del titolo di Abbazia Imperiale. Questo atto consentì all’Abbazia di Pomposa di raggiungere l’apice del proprio prestigio, accrescendo la propria potenza, ma divenendo anche un centro di primissimo piano per la spiritualità cristiana e la cultura dell’epoca. Se Giotto ha lasciato la propria impronta negli affreschi del capitolo abbaziale, non meno significativa è la figura di San Pier Damiani che visse nell’Abbazia di Pomposa con san Guido degli Strambiati. In occasione del settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, che durante l’ultimo viaggio da Venezia a Ravenna, soggiornò, per un breve periodo nel complesso abbaziale, il Comune di Codigoro ha pianificato un ricco programma di eventi per meglio celebrare la figura del Sommo Poeta. L’intero territorio comunale, abbracciato dal Po di Volano, che attraversa il suo centro urbano, ma anche dalle ampie aree boscate e pinetate del Delta del Po, sino a lambire il mare Adriatico, grazie al porticciolo dell’antico borgo di Volano, è un gioiello in cui ambiente, storia e monumenti convivono armoniosamente.
Nel complesso abbaziale di Pomposa, inoltre, attraverso il genio creativo di un monaco, Guido (detto d’Arezzo), mille anni fa, nel 1022, prese il via una rivoluzione musicale, sfociata nell'invenzione della notazione musicale.
Dopo le numerose iniziative legate al settimo centenario della morte di Dante Alighieri (1321-2021) e dopo le celebrazioni del millenario della musica (1022-2022), continua l’opera di valorizzazione del patrimonio storico e culturale del territorio e di promozione del turismo ambientale, azioni che vedono al centro Pomposa, ma anche l’Oasi di Canneviè, la Torre della Finanza, l’Anello della Falce, nonchè gli antichi cammini battuti dai pellegrini romei.
A Pomposa, per gran parte dell'anno, si susseguono escursioni guidate all’abbazia millenaria ed al suo campanile, eventi, concerti, iniziative culturali che intrecciano storia, arte, musica ed ambiente.
L’Abbazia di Pomposa è stata riconosciuta patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, ma anche il Parco del Delta del Po (veneto ed emiliano romagnolo), dal 2015 può fregiarsi del prestigioso riconoscimento di riserva della biosfera Mab Unesco, per il riuscito e felice equilibrio tra Uomo e Natura.
Codigoro è il fulcro del Parco del Delta del Po, da anni è meta di itinerari cicloturistici vari: dal birdwatching sino alle escursioni guidate in battello, alla scoperta della foce del Po, delle oasi naturalistiche del Delta del Po della Sacca di Goro e, a piedi tra Cannevìè e l’anello della Falce.
Il territorio codigorese è attraversato anche dalla nuova Via Popilia, e dalle Viae Misericordiae, due dei 4 cammini percorsi nel Medioevo dai pellegrini diretti a Roma. In particolare il tracciato della nuova Via Popolia, di circa 250 chilometri, sarà interamente recuperato, messo in rete e promosso nell’ambito dei circuiti legati all’eco-turismo nazionale ed internazionale.
L’archeologia e non solo la musica, che proprio qui ha avuto i suoi natali, è un altro settore importante per il territorio. In tal senso sono in atto vari studi e ricerche. Attualmente è in fase di restauro un miliario, di circa 300 chilogrammi, con un’incisione in latino, risalente al secondo secolo avanti Cristo, venuto alla luce in un fondo privato a Pontemaodino, recuperato, a cura della Soprintendenza e trasferito a Pomposa. Al termine del restauro sarà musealizzato diventando motivo di richiamo per turisti e nuovi pellegrini romei. Il suo ritrovamento conferma come durante il periodo della sua espansione, già due secoli prima di Cristo, l’antica Roma si servisse di punti di riferimento strategici dislocati lungo le strade consolari, per creare connessioni tra le aree oggetto di nuova conquista. E Pomposa, da oltre mille anni, ricopre un ruolo strategico nell'evoluzione e nella scoperta del territorio deltizio.


Gioiello di arte, storia, fede e cultura, incastonato nella Valle del Delta del Po
A cura di Marilena Spataro
Le foto sono di Andrea Bonazza
GFC, Gruppo Fotoamatori codigoresi.

Nel complesso abbaziale di Pomposa, inoltre, attraverso il genio creativo di un monaco, Guido (detto d’Arezzo), mille anni fa, nel 1022, prese il via una rivoluzione musicale, sfociata nell'invenzione della notazione musicale.
Dopo le numerose iniziative legate al settimo centenario della morte di Dante Alighieri (1321-2021) e dopo le celebrazioni del millenario della musica (1022-2022), continua l’opera di valorizzazione del patrimonio storico e culturale del territorio e di promozione del turismo ambientale, azioni che vedono al centro Pomposa, ma anche l’Oasi di Canneviè, la Torre della Finanza, l’Anello della Falce, nonchè gli antichi cammini battuti dai pellegrini romei.

L’Abbazia di Pomposa è stata riconosciuta patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, ma anche il Parco del Delta del Po (veneto ed emiliano romagnolo), dal 2015 può fregiarsi del prestigioso riconoscimento di riserva della biosfera Mab Unesco, per il riuscito e felice equilibrio tra Uomo e Natura.
Codigoro è il fulcro del Parco del Delta del Po, da anni è meta di itinerari cicloturistici vari: dal birdwatching sino alle escursioni guidate in battello, alla scoperta della foce del Po, delle oasi naturalistiche del Delta del Po della Sacca di Goro e, a piedi tra Cannevìè e l’anello della Falce.
Il territorio codigorese è attraversato anche dalla nuova Via Popilia, e dalle Viae Misericordiae, due dei 4 cammini percorsi nel Medioevo dai pellegrini diretti a Roma. In particolare il tracciato della nuova Via Popolia, di circa 250 chilometri, sarà interamente recuperato, messo in rete e promosso nell’ambito dei circuiti legati all’eco-turismo nazionale ed internazionale.
L’archeologia e non solo la musica, che proprio qui ha avuto i suoi natali, è un altro settore importante per il territorio. In tal senso sono in atto vari studi e ricerche. Attualmente è in fase di restauro un miliario, di circa 300 chilogrammi, con un’incisione in latino, risalente al secondo secolo avanti Cristo, venuto alla luce in un fondo privato a Pontemaodino, recuperato, a cura della Soprintendenza e trasferito a Pomposa. Al termine del restauro sarà musealizzato diventando motivo di richiamo per turisti e nuovi pellegrini romei. Il suo ritrovamento conferma come durante il periodo della sua espansione, già due secoli prima di Cristo, l’antica Roma si servisse di punti di riferimento strategici dislocati lungo le strade consolari, per creare connessioni tra le aree oggetto di nuova conquista. E Pomposa, da oltre mille anni, ricopre un ruolo strategico nell'evoluzione e nella scoperta del territorio deltizio.

