L’Arte in tutte le sue forme
La Blu Star International nelle persone dei curatori Roberto Sparaci e Alessandra Antonelli ancora una volta hanno avuto ragione nel proporre, con una impeccabile organizzazione e mediaticità l’evento “L’Arte in tutte le sue forme”, in cui 27 artisti provenienti da tutta Italia hanno voluto interpretare, ognuno con la propria specificità, un messaggio in cui i linguaggi espressivi eterogenei, si va dalla pittura figurativa all’astrazione, dalla scultura materica a sperimentazioni tridimensionali.L’intento dichiarato è stato quello di superare i confini stilistici e gerarchici: “nessun confine, nessuna gerarchia, solo lo spazio aperto della creazione” e gli artisti provenienti da contesti diversi, hanno implicato differenze generazionali, di formazione e di approccio.
Tra i nomi selezionati ci sono: ALY, Andre, Angela BALSAMO, Silvana BELVEDERE, Stefania BENEDETTI, Giuseppe CERASARI, Maurizio CERVELLATI, Jessica CONGIU, Luigi COLOMBO (CoLui), Ebby SETTANTA, Maria Grazia EMILIANI, Roberto FUNARI, LAILA, LUVIA, Annalisa MACCHIONE, Piero MASIA, Elena MODELLI, Paola Guia MUCCIOLI, Rosario OLIVA, Lucia PAFUNDI, Silvio PAIOLI, Aleardo KOVERECH, Michele Angelo RIOLO, Maria Grazia RUSSO, Anna Maria TANI, Adriano VENDITTI, Jackson VILLAMIZAR.La mostra ha voluto affermare che la diversità non è solo tollerata ma costituisce il cuore dell’esperienza estetica. In un momento in cui le correnti tendono spesso a frammentarsi o, al contrario, a inseguire un mercato omologante, questa scelta interessante, ha offerto un panorama che incoraggia lo spettatore a confrontarsi con tecniche, sensibilità e materiali molto diversi. La lista include artisti che sembrano avere una certa esperienza e altri meno noti e questa mescolanza ha generato un benefico effetto di contaminazione: l’arte più matura ha svolto da riferimento, mentre quella emergente ha potuto introdurre rotture, sperimentazioni.
La Galleria Angelica, luogo carico di storia e cultura, rappresenta un contesto prestigioso in cui il fatto che spazi “secolari” vengano messi in dialogo con l’arte contemporanea crea una tensione produttiva: il presente che si insinua nel passato, che ne induce la riattivazione, come ogni opera “dialoga con le altre” e con lo spazio architettonico in modo così cruciale. Spazi così carichi di storia ( la Biblioteca/Galleria Angelica ), avrebbe potuto intimidire o addirittura sovrastare certe opere, specie le più delicate o intime, cosa che invece non è avvenuta ma che, anzi, ha addirittura evocato attenzioni particolari ai lavori. Nel suo insieme, “L’arte in tutte le sue forme” si è presentata come una mostra-contenitore che ribadisce il valore della pluralità come cifra distintiva dell’arte contemporanea. Non una mostra-monotema, non un’indagine profonda su un soggetto specifico, ma piuttosto una celebrazione della molteplicità delle possibilità artistiche.Questo tipo di esposizione ha il pregio di essere inclusiva, di lasciare spazio a voci diverse, in cui la qualità e la coerenza sono diventati il successo della manifestazione che con la cura ben mediata dall’allestimento, hanno dato un perfetto percorso estetico e sensoriale, trovando resoconti immediati concreti per come il pubblico ha reagito e su quali opere ha centrato curiosità, insomma un successo su più fronti che induce gli organizzatori a continuare su questo fronte e il quale impatto emotivo e intellettuale ha prodotto e suscitato consensi indiscussi supportati anche dalle varie testate che nel mediatico hanno sicuramente spinto il pubblico ad interagire dal vivo e visionare le opere esposte con cura ed attenzione.

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